In questo articolo vedremo come vettorializzare un logo con Illustrator attraverso due differenti strade. Alla fine del post avrai ben chiaro quale sia il modo migliore e il più professionale per digitalizzare un logo e ottenerne una versione scalabile all’infinito.
Vettorializzare un logo può esserti utile in molti casi:
- Quando hai bisogno di vettorializzare un logo non tuo o di cui non disponi del file sorgente;
- Nei casi in cui vuoi trasformare un tuo bozzetto di logo in vettoriale (in questo caso, però, meglio ricostruire il logo da zero).
Quando si parla di vettorializzare o, meglio, digitalizzare un logo con Ai, molte persone pensano che esista un metodo automatico per convertire un’immagine raster in un elemento vettoriale composto da tracciati e punti di ancoraggio.
Beh, a dire il vero una funzione semi-automatica esiste, ma come vedremo nel proseguo dell’articolo, si tratta di un calcolo matematico effettuato dal software, che per quanto ottimo, a volte può creare seri problemi.
Pronto? Ok, partiamo!
Ecco i due modi per vettorializzare un logo con Illustrator
Innanzitutto per vettorializzare un logo in Illustrator dobbiamo avere a disposizione un’immagine raster composta da pixel. Possiamo dunque utilizzare uno sketch (realizzato su carta, scansionato ed importato in Illustrator), oppure un logo o un’immagine fornita dal cliente che quasi sicuramente sarà a bassa risoluzione :)
Per questo tutorial utilizzerò come esempio il logo di Lacoste per il quale ho volutamente prodotto un’immagine raster a bassa risoluzione.
Primo modo: Ricalco dinamico
Per trasformare questa immagine visibilmente sgranata in una forma vettoriale possiamo prima di tutto utilizzare il ricalco dinamico che andrà a tracciare automaticamente la figura e la convertirà in un oggetto vettoriale.
Per effettuare la conversione possiamo andare su Oggetto > Ricalco immagine > Crea oppure sfruttare il recente pannello Proprietà dentro il quale troviamo il pulsante “Ricalco immagine” (in questo secondo caso possiamo selezionare immediatamente un predefinito per il ricalco).
A questo punto il software, dopo un’attenta analisi, andrà a tracciare l’immagine bitmap e ne ricaverà una versione digitale.
Naturalmente, il risultato sarà alquanto approssimativo dal momento che l’immagine di partenza è a bassa risoluzione e i dettaglio non molto definiti.
Sia chiaro: maggiore è la qualità dell’immagine raster e più il software sarà in grado di trarne una versione digitale precisa e completa. È evidente che questa funzione di ricalco automatica, vada utilizzata con cautela e solo nei casi in cui si disponga di un’immagine ben delineata.
Dopo aver effettuato il primo ricalco, Illustrator genererà un’anteprima del tracciato. Questa soluzione potrà essere ottimizzata attraverso le opzioni del pannello “Ricalco immagine” (che può essere aperto dal menu Finestra). Possiamo quindi modificare il tipo di preset, oppure migliorare manualmente il disegno andando a spostare i cursori relativi a soglia, curve, tracciati e via dicendo.
Ribadisco nuovamente che, trattandosi di un ricalco automatico, non si possono pretendere miracoli. Infatti, come vedi nell’immagine qui sotto, ci sono diverse imprecisioni rispetto alla versione originale, proprio perché siamo partiti da un file a bassa risoluzione e di conseguenza Illustrator non è stato in grado di riprodurla fedelmente.
Una volta stabilito che il ricalco è accettabile, possiamo finalmente confermare l’operazione e ottenere delle forme vettoriali composte da tracciati e punti di ancoraggio.
Come si fa?
Basta semplicemente espandere il ricalco (Oggetto > Espandi). Dopo l’espansione dell’oggetto dunque saremo in grado di modificare le forme attraverso gli strumenti di disegno e di selezione. Dall’altra parte, il ricalco verrà definitivamente applicato e non potrai più modificarlo attraverso il relativo pannello.
Chiaramente, come puoi vedere dall’immagine qui sopra, il risultato ottenuto è tutt’altro che professionale ed ottimizzato. È lampante che ci siano un sacco di imprecisioni e una serie spropositata di punti di ancoraggio, molti dei quali inutili e superflui che vanno solo ad aumentare il peso del documento.
Ok Marco, quindi come faccio a vettorializzare un logo in maniera professionale? (modo 2)
Per digitalizzare correttamente un logo è preferibile procedere manualmente sfruttando gli strumenti di disegno a disposizione. In questo caso ad esempio, puoi sfruttare lo strumento penna per tracciare i contorni del coccodrillo. Puoi poi impiegare la matita per creare i dettagli interni come gli occhi, la bocca e le squame.
Come vedi nell’immagine sopra, la figura di sinistra, ottenuta mediante il ricalco automatico, è composta da un numero eccessivo di punti di ancoraggio, è imprecisa e poco ottimizzata. Al contrario, l’immagine di destra, ricalcata manualmente con gli strumenti di disegno, è composta solo dai punti di ancoraggio essenziali e descrive il risultato ottimale che si può ottenere mediante un’azione manuale.
Sarò onesto: per ottenere un risultato preciso, professionale e fedele devi conoscere alla perfezione il software e gli strumenti di disegno (e non solo). La penna, ad esempio, è il migliore strumento di disegno vettoriale, ma è anche uno dei più complessi.
Dunque, se sei alle prime armi, potrebbero volerci ore ed ore di lavoro e potresti non ottenere il risultato desiderato proprio perché ti mancano 3 cose importanti che fanno la differenza: le basi, un metodo e l’esperienza.
Le basi di Illustrator e il metodo di lavoro li ho spiegati nei minimi dettagli all’interno del mio corso online Illustrator Startup, un percorso formativo che include oltre 120 video lezioni. Si tratta di un corso completamente diverso dagli altri perché si basa su lezioni semplici e divertenti, a differenza di quasi tutti gli altri video corsi che invece si rifanno ai classici manuali e includono lezioni noiose e incomprensibili. Qui il link al corso.
Vettorializzare un logo: le conclusioni
Ecco giunti alla fine di questo articolo, vi ho spiegato come si vettorializza un logo con Illustrator in maniera professionale.
Ti ricordo un’ultima volta che quando si tratta di ricalcare automaticamente un’immagine, bisogna assicurarsi che questa sia ad alta risoluzione altrimenti si rischiano gravi conseguenze. La soluzione migliore sarebbe sempre quella di procedere con un ricalco manuale posizionando di punti di ancoraggio in zone strategiche del tracciato, assicurandosi così un lavoro pulito, leggero e ottimizzato.
Un saluto,
Marco