Il logo, un elemento centrale nel mondo del graphic design. Ogni giovane studente di grafica sogna di progettarne uno. Ogni graphic designer di esperienza continua a divertirsi anche dopo centinaia di progetti.
Sapere come progettare un logo di qualità è un processo molto complicato e che richiede esperienza e competenze ben definite.
Ti sarà capitato un sacco di volte di vedere un logo incapace di trasmettere bene il messaggio di un’azienda, un logo progettato male e che non raggiunge la giusta funzionalità. Questo perché molte volte si dimentica di applicare le giuste regole. Si svolge un progetto saltando dei passaggi fondamentali.
Questo articolo vuole proprio essere una guida alla progettazione di un logo attraverso 12 consigli pratici che ti potranno essere utili nella tua carriera per arrivare a progettare un logo che ti renda soddisfatto non solo per il bonifico a tuo favore ma anche per la qualità del progetto che hai creato.
Questo articolo, comunque, anche se pur sempre estremamente valido, è solo una parte di quella che è poi diventata la più grande guida online sul logo design in Italia, clicca sul link per leggerla.
(se sei indeciso su quale articolo concentrarti, il mio consiglio è di leggerli entrambi!)
- 1. Fai tutte le domande possibili, subito
- 2. Parti dalla carta
- 3. Lavora in bianco e nero
- 4. Non seguire le mode
- 5. Ricorda che la leggibilità è importante
- 6. Prova diverse misure
- 7. Ascolta il cliente
- 8. Non ascoltare il cliente
- 9. Non sempre un logo richiede un pittogramma
- 10. Abbina il font
- 11. Consegna i file al cliente nel modo giusto
- 12. Non dimenticare di considerare le correzioni ottiche
- 13. Non aver paura di sbagliare
Come progettare un logo
Così come tutto il resto degli articoli che scrivo qui su Grafigata, questo è un articolo dedicato a noi designer, a noi progettisti. Anche perché di articoli e blog su come fare un logo se si è principianti o se si vuole fare da soli partendo da zero conoscenze grafiche ne è già zeppo internet.
Davvero, basta che cerchi “come fare un logo” su Google e ti trovi davanti i soliti articoli di Aranzulla. Direi che tu stai cercando roba un po’ più succosa, vero?
Questo articolo non è infatti dedicato a come creare un logo, è dedicato a come progettare un logo. È dedicato al processo creativo, al processo di ricerca, alle tecniche da utilizzare per essere un bravo logo designer.
Non andrò quindi a ripeterti che un logo si progetta in vettoriale usando programmi come Adobe Illustrator e NON Photoshop. Non andrò a dirti cose che, se sei da almeno qualche settimana nel mondo del graphic design, dovresti già sapere.
Andrò invece a darti consigli utili e pratici per progettare un logo nel modo più efficace, completo e funzionale possibile.
Eh già. Perché un buon logo non deve essere “bello”, deve essere funzionale!
Deve servire perfettamente allo scopo che ci si è prefissati all’inizio, agli obiettivi dell’azienda e al target di riferimento. E comprendere queste dinamiche è fondamentale (è anche per questo che dico sempre che un’infarinatura di marketing è essenziale per un designer).
Quindi, come progettare un logo funzionale?
6 consigli BASE per progettare un logo
Per affrontare al meglio questa domanda ho deciso di creare una serie di consigli utili per progettare un logo nel modo migliore possibile.
Questi consigli sono divisi in 6 consigli BASE e in 6 consigli NINJA.
Sì, lo so, non vedi l’ora di andarti a leggere i consigli da ninja però aspetta un attimo!
I consigli base sono quegli aspetti che spesso vengono trascurati e che, nel momento in cui vengono trascurati portano inevitabilmente al fallimento di un progetto di logo design.
Quindi, se non vuoi deludere il cliente o, ancora peggio, deludere te stesso, il mio primo consiglio è di leggere tutti i consigli, punto per punto :)
1. Fai tutte le domande possibili, subito
Questo andrebbe stampato in Futura Bold in ogni cervello di designer che inizia a lavorare ad un progetto di costruzione di un logo.
Uno degli aspetti fondamentali all’interno del processo creativo è il fare le giuste domande subito, all’inizio, per evitare fraintendimenti futuri. Insomma, bisogna fare un brief efficace!
A tal proposito, qui c’è la mia guida su come fare un design brief efficace.
Io stesso, quando mi viene chiesto un preventivo per un progetto di logo design, non rispondo immediatamente dicendo logo = x euro. Quel che faccio è iniziare subito a fare domande al cliente così da capire perfettamente che tipo di progetto sarà, quali sono le sue idee, come è posizionata la sua azienda, che tipo di logo stanno cercando, eccetera.
Più domande fai all’inizio più efficace sarà il tuo logo alla fine.
Perché ti dico di farle subito? Beh, perché così eviti di intraprendere strade sbagliate durante il processo creativo e di perdere del tempo e di farlo perdere al cliente, che si aspetta invece la massima professionalità da parte tua.
Un esempio: se all’inizio di un progetto non chiedi chi sarà a prendere le decisioni all’interno dell’azienda con cui ti confronti, ti potresti ritrovare a fare un lavoro interagendo con persone che non avranno l’ultima parola su quel progetto. Ti potresti trovare a dover ricominciare da capo tutto quanto solamente perché all’inizio sei partito in quarta senza fare le giuste domande!
Quindi, ricorda, regola 1: domande!
2. Parti dalla carta
Ogni logo di qualità parte sempre da una grande quantità di idee. Per avere una grande quantità di idee bisogna avere una grande base di conoscenze da cui partire. Proprio per questo, in un recente articolo ho scritto che la curiosità è la caratteristica più importante per un designer.
La curiosità ti permette di avere una grande base da cui partire. Ma anche questa deve essere stimolata per dare i suoi frutti quando serve: cioè all’inizio di un progetto.
Come far si che le idee escano fuori in gran quantità nel momento del bisogno?
Con un’accoppiata di strumenti incredibilmente innovativi: carta + matita! Incredibile, vero? :)
Partendo sempre a progettare dal foglio di carta farai in modo che le idee escano in modo naturale e dirompente dalla tua mente. A tutti noi è stato infatti insegnato a come far fluire in modo immediato le idee dal cervello alla carta tramite la nostra mano (sia con la scrittura che con il disegno).
Per far uscire le idee in modo ancora più efficace puoi utilizzare delle tecniche di brainstorming (in questo articolo ne parlo approfonditamente) come le mind map o le associazioni di immagini e parole.
P.s.: ricorda, non devi essere un artista per essere un buon designer, ma devi saper sfruttare il disegno. Un designer deve saper disegnare?
3. Lavora in bianco e nero
Un altro importantissimo consiglio è quello di iniziare sempre, davvero, sempre a lavorare in bianco e nero.
All’inizio del processo creativo, devi pensare a focalizzarti soltanto sull’idea che sta dietro al logo, sulla sua forma e sulla sua efficacia. Evita quindi di utilizzare i colori fino alla fine del processo creativo!
Lavorando solo in bianco e nero potrai concentrarti sulla progettazione e, allo stesso tempo, anche il cliente non verrà distratto da preferenze di colore. Nella prima parte della fase creativa bisogna far si che anche il cliente sia concentrato solo sull’idea e sulla forma. Solo successivamente si arriverà a parlare di colori e di tutto quello che ne consegue.
Per approfondire, leggi:
4. Non seguire le mode
Certo, i trend del graphic design sono estremamente importanti per comunicare nel modo giusto. Servono ad esempio nell’ambito pubblicitario per trasmettere un messaggio attraverso i canoni contemporanei e riuscire così a raggiungere più persone possibili.
Nell’ambito del logo design però le cose funzionano in modo diverso.
Un logo progettato seguendo la moda del momento, dopo alcuni anni perderà di efficacia e andrà ri-progettato. Sarà un fallimento, quindi, perché un buon logo deve poter durare anni, decenni addirittura!
Quindi, ricordati sempre di progettare senza farti condizionare da quelli che sono i trend grafici del momento e progetta invece pensando cose come “questo logo tra dieci anni andrà ancora bene?”.
E risponditi in modo sincero! :)
5. Ricorda che la leggibilità è importante
E per leggibilità intendo il livello di facilità di lettura di un logo.
Per quanto tempo pensi che la gente stia ad osservare un logo? A parte noi graphic designer che saremmo capaci di passare anche delle ore a guardare loghi, una persona normale osserva un logo per uno o due secondi al massimo.
In questo lasso di tempo il messaggio che traspare da quel logo deve arrivare a chi lo osserva. È una sfida difficile, lo so, ed è proprio per questo che i clienti ci pagano per superare questa sfida, no? :)
La buona leggibilità di un logo è un punto cardine molto importante, specialmente quando un brand è poco conosciuto. Un esempio è quello dei tanti loghi costruiti su una firma o una scritta manuale: possono apparire belli ed eleganti ma, spesso, sono di difficile lettura e comprensione, quindi, se possibile, evitali.
È infatti assodato e riconosciuto che i loghi più efficaci sono quelli più semplici ed immediati.
6. Prova diverse misure
Un buon logo deve funzionare non solo in bianco e in nero o nella sua versione standard. Un buon logo deve funzionare in qualsiasi dimensione!
Fin dalla versione più piccola possibile, come ad esempio la favicon di un sito web (quell’iconcina che vedi nelle schede di un browser), fino alle versioni gigantesche come quando viene inserito su un manifesto o su un grande schermo.
Ricordati quindi di provare la funzionalità del tuo logo in tutte le dimensioni in cui verrà utilizzato. Se, ad esempio, il logo che hai progettato, nella sua versione ridotta fosse troppo poco leggibile e un po’ confuso puoi anche pensare di fare alcune correzioni ottiche per quando verrà utilizzata quella versione (ovviamente informando e istruendo a riguardo il cliente).
Ok, ho concluso con i primi 6 consigli, quelli base. Ora stanno per arrivare quelli per chi vuole essere un vero NINJA nella progettazione di un logo!
7 consigli da NINJA per progettare un logo
Questi sono consigli leggermente più avanzati e sicuramente più specifici, insomma, sono consigli per futuri maestri Samurai! ;)
7. Ascolta il cliente
Ricordi cosa ti ho detto al primo punto? Che fare domande al cliente è di fondamentale importanza! E se, una volta fatte tutte queste domande, una volta compresa la storia dell’azienda, le necessità di questo logo, il modo in cui dovrà “comportarsi”, tu fai comunque di testa tua, beh, sappi che perderai del tempo!
Ascoltare le persone con cui si lavora è uno di quei consigli che qualsiasi para-guru della crescita personale e qualsiasi insegnante di relazioni umane o robe simili ti dirà. Sempre.
Perché ricordati che la costruzione di un logo non è un lavoro solo del designer, ma un lavoro di collaborazione.
Per fare un logo si lavora in 2: designer e cliente. E ci deve essere cooperazione, ascolto e rispetto tra i ruoli per arrivare ad una perfetta riuscita del progetto.
Inoltre, sappi che il cliente che ti chiede un logo, nel 90% dei casi ne sa molto, molto più di te riguardo al settore in cui lavora. Quindi, ascoltalo! Se ti dice che un determinato stile nel suo settore non può funzionare, cerca di capire che lui, in quel settore c’è da anni e che forse ha ragione, anche se ti è difficile ammetterlo.
Se invece, ovviamente dopo aver ascoltato ogni punto di vista del cliente, sei convinto che alcune cose vadano fatte come ritieni meglio tu, allora ecco il consiglio successivo:
8. Non ascoltare il cliente
Ma Lorenzo, sei scemo? Mi hai appena detto di ascoltare e di stare sentire e ora mi dici il contrario?
Hai ragione, ma questi due punti possono coesistere benissimo. Anzi, fammi riformulare: questi due punti DEVONO coesistere.
Tu, per progettare un logo che funzioni e che accontenti tutte le parti in gioco, devi per forza ascoltare il più possibile il tuo cliente. Allo stesso tempo, però, tu sei il designer, sei l’esperto di progettazione grafica, quello che deve guidare il processo creativo verso la realizzazione del logo.
Quindi, se pensi che sia il caso, fai di testa tua, fai valere la tua posizione e il tuo punto di vista.
Ovviamente, però, devi farlo in modo cooperativo e cioè spiegando le motivazioni che stanno dietro la tua scelta grafica.
Non sei un professionista se al cliente dici: “Ho scelto l’arancione perché ci sta bene”. Sei un professionista se dici: “Ho scelto l’arancione perché rispecchia l’idea di creatività e di spontaneità che l’azienda vuole trasmettere, così come emerso dal briefing iniziale”. Sei d’accordo? ;)
9. Non sempre un logo richiede un pittogramma
Un logo può essere di diverse tipologie: può essere un logotipo (cioè quando non sono presenti elementi grafici aggiuntivi ad un testo), può essere un pittogramma (ovvero quando c’è un elemento grafico caratteristico come il baffo della Nike) e può essere una combinazione di entrambi (la maggior parte dei casi).
Ad esempio, prendendo solo il caso Nike, quando si utilizza solo la scritta Nike si parla di logotipo, quando si utilizza solo il baffo si parla di pittogramma. Il logo completo della Nike è però una combinazione di entrambi i due aspetti.
Ricorda che, però, non tutti i clienti hanno bisogno di un logo con il pittogramma. Spesso, anche se nemmeno il cliente lo sa, è più efficace avere solamente un logotipo che rappresenti l’azienda, senza ricorrere all’utilizzo di pittogrammi.
Questo perché certe aziende o certi prodotti hanno necessità a livello marketing di distribuire in modo diretto e immediato il proprio nome e non l’idea dello stesso attraverso un pittogramma. E questo vale in modo particolare quando si parla di loghi per prodotti commerciali come ad esempio prodotti da vendere o anche film, libri e fumetti.
Ecco alcuni esempi di loghi senza pittogramma:
10. Abbina il font
Se invece si progetta un logo che comprende un pittogramma come immagine principale è di fondamentale importanza che il font utilizzato per scrivere la parte di logotipo sia coerente con l’immagine del pittogramma.
Insomma, devi abbinare il font che utilizzi nel logotipo al pittogramma. L’abbinamento può essere di molte tipologie diverse ma l’importante è che abbia lo stesso umore, lo stesso spirito del pittogramma.
Il font scelto non deve solamente contribuire a trasmettere lo stesso messaggio in modo univoco. Deve essere parte del logo in modo armonico e coerente.
Se sei interessato ad approfondire l’argomento della scelta dei font ti rimando a queste mie due lunghissime guide a riguardo, troverai un sacco di roba utile! :)
11. Consegna i file al cliente nel modo giusto
Ok, se arrivi fino alla conclusione di un progetto di logo design, sicuramente vuol dire che sei riuscito a mettere in pratica molti, se non tutti, i consigli di questa guida. Significa che sei riuscito ad accontentare il cliente e che sei riuscito a fare un progetto, si spera, di qualità!
Bene, ricorda che anche il momento della consegna dei file definitivi al cliente è di grande importanza. Fornire il cliente di tutti i file di cui potrà avere necessità è un segno di grande professionalità e va fatto nel modo migliore per fare il cosiddetto “figurone”.
Ricordati quindi di consegnare i file destinati all’utilizzo su schermo e quelli destinati alla stampa e anche di suddividerli per dimensione (dalla versione più piccola a quella più grande).
A tal proposito ho dedicato una guida anche su questo argomento! Ecco la guida per designer per gestire (e consegnare) i file di un logo.
12. Non dimenticare di considerare le correzioni ottiche
Uno degli aspetti da cui si distingue un logo progettato bene da uno progettato da un principiante è la cura dei dettagli.
In particolare, i dettagli che più influenzano l’esperienza, sono l’utilizzo o meno delle giuste correzioni ottiche.
Se non sai di cosa sto parlando, ti si aprirà un mondo enorme di conoscenze. Ti invito a leggere questi due articoli, sono tra i più avanzati e strabilianti qui su Grafigata:
- Guida per designer alle correzioni ottiche nella grafica
- Come e perché progettare la versione bianca di un logo
13. Non aver paura di sbagliare
E anche questo è un punto importante. L’ho scritto apposta dopo tutta questa sfilza di consigli per evitare che tu giunga a pensare “non ce la farò mai a rispettare tutti questi punti“.
Ti svelo un segreto.
La metà di queste cose le ho imparate grazie a miei errori o grazie agli insegnamenti di persone che, a loro volta hanno fatto errori a riguardo.
E ti svelo un altro segreto: faccio ancora tanti, tantissimi errori.
Questo per dirti che siamo esseri umani, sbagliare è normale, anzi, è estremamente utile! L’importante è saper cogliere gli insegnamenti dai propri errori e, comunque, rimanere sempre professionali nei rapporti lavorativi.
Quindi, prova, sbaglia, riprova e raggiungi i tuoi obiettivi! :)
Caso studio: Come creare un logo in 7 giorni (procedimento pratico)
In questo video ho voluto fare un esperimento e sfidare me stesso. Ho voluto provare a progettare un logo in soli 7 giorni, dal design brief alla presentazione del logo al cliente.
Per farlo ho inventato da zero una possibile azienda cercando di simulare una richiesta complicata da parte di un ipotetico cliente.
Risorse utili
Prima di concludere questo articolo ho pensato che potessi trovare estremamente utile poter avere una raccolta di altre risorse su cui approfondire gli argomenti di questa guida in base alle tue necessità e ai tuoi interessi.
Libri
Partiamo dai libri. Di libri sul logo design ce ne sono moltissimi. Allo stesso tempo, di libri davvero utili a noi designer ce n’è davvero pochi. E per davvero utili intendo quei libri che non siano delle semplici raccolte di loghi spiegati (spesso male) e illustrati. Intendo libri che ti diano informazioni davvero utili.
Quelli che mi sento di consigliarti sono questi:
- Logo Design Love di David Airey (in inglese) – questo è un libro a dir poco eccezionale, pieno zeppo di consigli, storie e punti di vista sulla progettazione di loghi da parti di designer.
- Work for Money, Design for Love di David Airey (in inglese) – altro libro di David Airey, altra perla da leggere assolutamente!
- Brand Identity. 100 principi per il logo design di Budelmann, Kim e Wozniak – questo invece è in italiano ed è molto valido ed utile. Ci sono un sacco di esempi di logo a fianco a quelli che secondo gli autori sono i punti più importanti per quando si progetta un logo.
Articoli
Parallelamente alla lettura dei libri, ci sono anche molti articoli che puoi leggere per andare ad approfondire questi argomenti. Molti te li ho linkati nel corso degli articoli e altri no. Qui un riepilogo:
- Come scegliere il colore di un logo
- Guida per designer alla gestione dei file di un logo
- Come fare un design brief
- Guida per designer alle correzioni ottiche
- Come scegliere un font
- Come abbinare un font
- Come scegliere una palette di colori
Conclusioni
L’articolo è concluso, sicuramente ci sono moltissime altre cose di cui parlare, lo so, e infatti ho in programma molti altri articoli, ma spero davvero di essere riuscito a darti delle preziose informazioni su come un fare un buon progetto di logo design.
Da tutti questi consigli credo sia emerso quanto importante sia prestare attenzione ad ogni dettaglio e quanto sia necessario essere professionali quando si progetta un logo. Ricorda sempre che un logo è qualcosa che rappresenterà l’azienda e che svolge un ruolo cruciale all’interno dell’immagine e del marketing della stessa.
Cerca quindi sempre di mettere tutto il tuo impegno quando costruisci un logo!
E tu quale consiglio hai da dare agli altri designer lettori di Grafigata? C’è un qualche aspetto che ho dimenticato, qualche punto di vista che ritieni importante? Fammelo sapere qui sotto nel box dei commenti! :)
Alla prossima,
Lorenzo.
Block notes alla mano mentre si legge articoli come questi.
Bene!!
Addirittura? Ahah grande Paolo! :)
:) ottimo articolo, mi piace soprattutto trovare delle conferme perché spesso si hanno mille dubbi! :D GRAZIE
Ciao Laura! Grazie a te! È bello potersi confrontare! :)
A quando un articolo sulla progettazione tecnica? Griglia di montaggio, spaziature, proporzioni ecc?
Questo blog è fantastico. Non sono un grafico professionista ma sono un’appassionata e penso proprio che tornerò a leggerti spesso! Complimenti! :D
Io vorrei capire una cosa, se il mio marchio è composto da logo e pittogramma, ma il pittogramma è parte del logo (es banalissimo: “Mamma” dove la M è un pittogramma a forma di cuore) va bene o no? In questo caso infatti il logo non è isolabile perché la M in realtà è un pittogramma.. è un problema da pt di vista delle regole sul brand? mi sono spiegata?
Ciao Lorenzo, grazie per quest’articolo e le utili informazioni che ci dai. Probabilmente rabbrividirai a sentire quello che sto per scrivere, ma secondo te l’elemento di creazione di valore sta più nello strumento che si usa o nella capacità grafica. Mi spiego: non so nulla di programmi di grafica ma ritengo di avere una discreta creatività e un certo gusto estetico, usando uno dei tanti strumenti per la creazione online di loghi come questo https://gospaces.it/strumenti/creare-logo-gratis riesco a creare qualcosa di decente o comunque ciò che si può raggiungere è comunque limitato? In altri termini, tu saresti in grado di fare un logo bello con questi strumenti, o hai comunque bisogno di uno strumento super-professionale per la progettazione?
Con uno strumento del genere fai dei disegnini, non dei loghi ;)
Articolo non nuovissimo ma ancora super attuale!
cosa ne dici di un logo in svg per web che se si vede in “grande” è perfetto ed invece piccolo si vede male? centra il pixel perfect? grazie