Non arrenderti mai

Lorenzo MigliettaLorenzo Miglietta
Non arrenderti mai

Uno dei problemi più grandi da affrontare per tutti noi, designer ma non solo, è la mancanza di motivazione in quello che si fa.

È l’affrontare quei momenti di frustrazione in cui magari non ci sembra possibile poter raggiungere gli obbiettivi che ci siamo posti.

Però è proprio quando viene voglia di mollare tutto che secondo me il nostro destino viene deciso.

Seee vabbè Lorenzo, ma di cosa cavolo stai parlando? Torna un po’ sulla terra và!

Beh però è vero. In base a come si affrontano i momenti di difficoltà ci si forgia o si affonda! Com’era quel detto? Quel che non ti uccide ti fortifica, no?

E in fondo ci siamo passati tutti in momenti di scarsa motivazione o di frustrazione. Io per primo. L’università in certi momenti, ad esempio, sembra esser fatta apposta per frustrarti.

Questo articolo vuole essere un promemoria da salvare tra i tuoi segnalibri o tra i preferiti e da rileggere tutte quelle volte in cui, per i più svariati motivi, il tuo lavoro non ti soddisfa, i tuoi obbiettivi sembrano allontanarsi oppure ti sembra di non fare progressi.

Se in questo momento stai pensando di arrenderti, questo articolo direi che fa proprio al caso tuo!

Il discorso di Ira Glass

Non so te ma io, nel mio tempo libero, leggo molto. Articoli su blog, libri, post su gruppi di facebook o su forum, mail, qualunque cosa. E spesso trovo ispirazione in cose che proprio mai mi sarei aspettato. D’altronde leggere è una delle migliori tecniche per stimolare la creatività.

Questo articolo in particolare, nasce dalla lettura di un brillante discorso di Ira Jeffrey Glass, famosissimo storyteller e importante personalità nel mondo della radio americana. Qui potete leggerlo in lingua originale ma vi facilito le cose riportandovi una (spero buona) traduzione.

“Nessuno dice questa cosa ai principianti, vorrei che qualcuno l’avesse detto a me.Tutti noi che facciamo un lavoro creativo siamo entrati in questo ambiente perché possediamo il cosiddetto buon gusto. Ma c’è questo “buco”.

Per i primi due anni si fanno cose, è solo che non è roba buona. Roba che vorrebbe essere bella, roba con un potenziale, ma non lo è. Ma il tuo gusto, la cosa che ti ha fatto entrare nel gioco, è ancora lì. E il tuo gusto è il motivo per cui il tuo lavoro ti delude.

Un sacco di gente non va oltre questa fase, smette. La maggior parte delle persone che conosco che fa lavori interessanti e creativi ha attraversato anni così. Sappiamo che il nostro lavoro non ha quel qualcosa di speciale che vorremmo.

Attraversiamo tutti questo periodo.

E se sei appena agli inizi o sei ancora in questa fase, devi sapere che è normale e la cosa più importante che puoi fare è lavorare un sacco. Datti una scadenza così che ogni settimana finisci una storia. Solamente producendo un gran volume di lavori riuscirai a chiudere quel “buco”, e il tuo lavoro sarà all’altezza delle tue ambizioni.

E mi ci è voluto molto a capire come farlo, più di ogni altro che abbia mai incontrato. Ci vorrà un po’. È normale che ci voglia un po’.

Devi solamente combattere per trovare il modo giusto.”

Ira Glass – storyteller

Le mie riflessioni

Devi ammettere che quel che viene scritto dal signor Glass è molto incoraggiante no? Certo, occorre, prima di partire, il cosiddetto “buon gusto” quello che dovrebbe essere la base, il punto di inizio della carriera di ogni creativo, di ogni progettista, di ogni designer. Prima ancora di giungere a sviluppare quelle che sono le competenze più importanti per un designer.

Non ti ha convinto questo discorso? Allora leggi un attimo qui sotto.

Se stai ancora pensando di arrenderti allora hai due opzioni

Opzione 1: molla tutto

Davvero, basta, non tutti possono diventare i migliori no? E allora arrenditi, molla tutto, prendi quello che ti capita, vivi una vita non all’altezza dei sogni che hai.

Rimetti i tuoi sogni all’interno del cassetto in cui li terrai per il resto della tua vita. D’altronde una vita senza sogni è anche una vita senza responsabilità verso se stessi.

Ti piace questa opzione? È destinata ad una vita rassicurante, tranquilla, forse vuota e prevedibile ma comunque con le sue piccole soddisfazioni, in fondo.

Se invece, come a me, a te non piace questa opzione, per fortuna c’è sempre una seconda scelta.

Opzione 2: lavora su te stesso e costruisci il tuo futuro

Lavora, prova, fatica, fallisci, ritenta, studia ancora e lavora di nuovo, ottieni soddisfazioni, fallisci di nuovo, prova ancora, ottieni altre soddisfazioni. E via così.

Solo lavorando su te stesso potrai ottenere la possibilità di raggiungere i tuoi obbiettivi.

Vivi senza rimpianti, ma soprattutto senza aver paura di osare, sbagliare e ritornare a provare.

Alcuni consigli per migliorare come creativo

Mi hanno sempre detto che per avere successo bisogna essere IL migliore. Perché? Per me avere successo significa semplicemente essere migliori. Migliori del giorno prima, migliori di come si era.

Quindi se io oggi sono migliore di come ero un anno fa, vuol dire che ho fatto successo?

No, non hai fatto successo, hai fatto un successo, uno tuo, personale. Mica male no?

Quindi ecco 3 consigli che ti faranno capire che non arrenderti mai è la scelta giusta per diventare dei migliori designer, grafici o quella che è la tua ambizione.

1. Fallisci

Un mare liscio non ha mai fatto un marinaio esperto

Lo dico sempre (e non solo io), è dai fallimenti che si impara. Ne è piena la lingua italiana di proverbi su questa “teoria”. Ed effettivamente hanno tutti un’importante verità intrinseca.

Anche qui, la scelta di come interpretare un fallimento è tutta nostra.

Ritornano le due opzioni di prima: puoi mollare tutto e considerare un fallimento come la fine di un progetto, oppure scegliere di rialzarti, provare di nuovo, magari in un modo diverso di come hai fatto prima. Qualcosa di utile dal tuo fallimento lo dovrai pur aver guadagnato, no?

Come dice Ira Glass, i primi lavori, i primi disegni, i primi progetti, fanno schifo, o perlomeno non raggiungono il massimo del tuo potenziale. Per esprimerlo ci vogliono tempo e impegno. E infatti il secondo consiglio c’entra qualcosa.

2. Impegnati

Eh si, mi spiace. Ti tocca lavorare sodo e impegnarti se vuoi raggiungere gli obbiettivi che ti sei posto.

Ad esempio, se vuoi diventare un graphic designer, non puoi iniziare dalla sera alla mattina a contattare clienti o a crearti un logo o qualsiasi altra cosa.

Bisogna prima conoscere la teoria. E ad esempio sapere che cos’è un font, oppure la Gestalt, o ancora conoscere i principi per creare un logo.

Certo, esistono quelle rarissime botte di fortuna in cui uno trova il successo quasi per caso ma nella stragrande maggioranza dei casi, quel successo, ha richiesto anni di studi, tentativi e fallimenti.

3. Credi in te stesso

Dicono che l’autostima sia una delle basi del successo. Infatti se non credi in te stesso come pretendi che gli altri lo facciano?

Certo, evita di autoesaltarti, rimani con i piedi per terra.

Ma non smettere mai di auto-incitarti!

Conclusioni

OK, lo so! Questo articolo è molto diverso dagli altri. Non parla di grafica né di design. Però avevo bisogno di scriverlo. Di trasmettere a tutti voi lettori quelle che sono le idee che cerco di applicare tutti i giorni e che anche nei momenti più difficili possono spingerti ad andare avanti e a non arrenderti mai.

Tranquilli, non è un modo per dire che io sono migliore di te perché penso certe cose, è semplicemente un modo per dire: “segui queste idee e diventerai sicuramente migliore di te stesso!”

Non so, magari vi trovate in disaccordo, magari pensate che io abbia detto un mucchio di cavolate, ci sta! :) Però in ogni caso, fatemi sapere le vostre opinioni, qui sotto, nei commenti!

Alla prossima, Lorenzo


Foto di testa di Efrén.

Commenti:

Ci sono 9 commenti in “Non arrenderti mai”

  • Bravo Lorenzo! Per essere un ragazzo così giovane, hai le idee molto chiare! Io che questo “mestiere” lo pratico da più di 30 anni, non riesco più a sopportare i “piagnoni” ed è un piacere trovare persone motivate e che riescono a motivare gli altri.

    • Ciao Gloria!
      Grazie davvero, mi fa davvero piacere essere apprezzato da professionisti come te che “masticano” la grafica da così tanto tempo. A confronto io mi sento davvero un novellino, e forse un po’ lo sono eheh :)
      Però come dici te, sono molto motivato dalla mia passione per la grafica e il design e mi piace cercare di trasmettere sia la motivazione che la passione a più persone possibile :)
      Quindi grazie per averlo notato!
      L.

  • Anch’io ci sono passata ed ero motivata a ritentare, e così ho fatto: ho ritentato, ho rifallito, ritentato… Per anni. Finchè, presa dallo sconforto, ho deciso di mollare. Mi sono detta proprio così, come hai scritto tu, che non tutti possono diventare i migliori, non tutti possono diventare designer, non tutti possono fare ciò che a loro piace fare. Anzi, ero proprio oltre: addirittura ho iniziato a pensare non solo di non essere portata per il lavoro che mi ero scelta e per cui avevo faticato per anni, ma che addirittura il mio lavoro non mi piacesse davvero come pensavo. Proprio quando ho deciso di lasciare, qualcosa si è mosso dentro di me e ho ricominciato a fare. Lì ho capito che per quanto io provi a non fare il mio lavoro, finirò comunque per farlo, perchè è proprio un bisogno che ho dentro, quello di creare vestiti, e non posso tenermene alla larga per molto.

    • Ciao Sara!
      Un bellissimo esempio il tuo, davvero! :) I fallimenti possono demotivare ma bisogna sempre ricordare il motivo per cui si sta facendo qualcosa. Nel nostro caso è la passione per il mestiere. E ricordati che di gente che ama come noi designer (quelli veri ehh) il proprio lavoro ce n’è davvero poca :) Quindi, al di là delle frustrazioni, bisogna sempre ritenersi fortunati dai! :)
      Grazie,
      L.

  • Non sarà di grafica o di design ma in questo momento è l’articolo che mi ha colpito di più!

    Quant’è facile piombare dal “blocco dello scrittore” al melodrammatico “ommioddio ho sbagliato tutto, questo non è il lavoro della mia vita”! E soprattutto quant’è complicato gestire il momento di panico…

    Il sapere che non siamo soli ci rassicura e aiuta a fronteggiare il momento, basta entrare nell’ottica che nessuno nasce imparato, e che per crescere e migliorarsi la miglior teoria è la pratica (dopo aver studiato la teoria teorica, eheheheheh)
    Complimenti per il blog!

    • Ciao Ele!
      Assolutamente d’accordo :) Ho scritto questo articolo proprio per dimostrare che in fin dei conti, chi più chi meno, tutti noi abbiamo momenti di sconforto e demotivazione!
      E grazie mille per questo commento e per i bei complimenti :)
      L.

  • Arrivo dopo tre anni ma è veramente bello poter leggere tanta ricchezza umana oltre che professionale!
    Incredibile quante risorse nasconde questo blog: in particolare questo articolo, da leggere e rileggere ogni giorno per non dimenticare mai quanto è importante crederci se si vuole migliorare se stessi.
    Grazie Lorenzo.

    Ivan

  • Arrivo pur io in ritardo ma questo è un esempio di quanto sia efficace il tuo modo di comunicare e gli argomenti che scegli.
    Io mi trovo proprio in quel bivio: mollo o no?
    Ho atteso per ben dieci anni di aver la possibilità di studiare per diventare una web designer. Il corso è andato benissimo, stimoli infiniti, visione chiara del futuro ed entusiasmo estremo. Sull’onda decido di iscrivermi ad un corso avanzato di programmazione per consolidare le basi dei linguaggi ed apprenderne di nuovi. Sono sempre stata molto creativa e questo, ovviamente nel secondo corso è venuto a mancare. Imparare a programmare per me è come studiare arabo. Mi ha estremamente demotivata, ho la sensazione da mesi di essere limitata, stupida e di non essere come pensavo e che forse avrei dovuto scegliere qualcosa alla mia portata, quindi il punto 1, comfort zone e pochi pensieri. Ho deciso di ripartire da quello che mi piaceva. Ed eccomi qua ad ascoltare i tuoi video e a leggere questi articoli. Ancora non sono uscita da quel “?” ma cerco di trovare un appiglio per ritrovare me stessa…

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