Il packaging è potere (visivo)

Lorenzo MigliettaLorenzo Miglietta
Il packaging è potere

Ti sei mai chiesto perché certi prodotti al supermercato ti sembrano più affidabili? O addirittura più buoni, più gustosi, più belli? Vuoi sapere come l’industria della pubblicità “forza” la nostra volontà cercando di convincerci che un prodotto sia meglio di un altro?

Questo articolo vuole appunto spiegare come funziona questo aspetto del marketing molto importante: il packaging. Cos’è, come funziona, come viene utilizzato per vendere prodotti e perché secondo me il packaging è potere! (visivo).

Ok, sei pronto? Allora cominciamo dai!

Inizio dicendoti che una parte di questo articolo è stata ispirata da un capitolo del bellissimo libro di Riccardo Falcinelli, “Critica portatile al visual design“, del 2014, del quale ti spiegherò qualcosina nel corso di questo articolo. Tutto il resto, le mie opinioni e i miei punti di vista, sono farina del mio sacco.

Ma procediamo prima con ordine, che cos’è il packaging?

Cos’è il packaging

“Packaging” tradotto letteralmente dall’inglese significa imballaggio. In realtà, però, il termine inglese copre molti più significati di quello italiano. Il packaging è infatti la scienza, l’arte e la tecnologia di avvolgere e proteggere i prodotti per la distribuzione, lo stoccaggio o la vendita. L’industria del packaging si occupa anche degli aspetti di trasporto e di immagazzinamento dei prodotti e di come essi vengono impacchettati per essere distribuiti.

Ma allora Lorenzo cosa ce ne frega a noi designer di come vengono confezionati i prodotti nell’industria?

Il packaging design, e cioè il modo in cui vengono confezionati i prodotti, è un elemento estremamente importante in ogni industria. Ed è proprio qui che entra in campo il designer (in particolare la figura specializzata del packaging designer).

Un packaging ben progettato da parte di un designer può comportare il successo o il fallimento di un prodotto e può far diminuire o aumentare significativamente le vendite dello stesso.

Questo perché tutti noi siamo persone “visuali” e cioè giudichiamo quello che vediamo attraverso il senso della vista, prima ancora che con tutti gli altri sensi. È ad esempio per questo motivo che un colore provoca diverso effetto, trasmettendo diverse sensazioni ed emozioni, rispetto ad un altro colore. La psicologia dei colori è un elemento essenziale da sapere, ad esempio, nella scelta del colore di un logo.

Il packaging come display

Nel libro “Critica portatile al visual design“, Riccardo Falcinelli definisce il packaging come display e cioè come strumento per mostrare l’anima e la storia (o le presunte tali) di un prodotto.

L’imballaggio di un prodotto diventa quindi il prodotto stesso.

Non ci credi? Allora dimmi, compreresti del tonno se fosse dentro un cartoccio di tetrapak come quello del latte? O viceversa compreresti il latte se fosse inscatolato dentro una scatoletta di tonno? O dello champagne da una tanica per la benzina?

Il packaging è infatti diventato talmente centrale nell’economia occidentale e quindi nelle nostre vite da essere qualcosa di ovvio, qualcosa di iconico. E infatti nella frase prima ho fatto fatica a scrivere “del tonno” invece di scrivere “una scatoletta di tonno”, che è molto più immediato per le nostre menti abituate al consumo di, appunto, scatolette di tonno.

Certe volte i packaging sono talmente iconici da superare addirittura la fama del prodotto che contengono. Come ad esempio la famosa bottiglia di Campari di Fortunato Depero o la celebre bottiglia di vetro della Coca-Cola o ancora il flacone di Chanel n. 5 e tanti, tanti altri.

Packaging famosi

Il packaging è persuasione

Il packaging non è però soltanto la classica confezione del cibo, che sia iconica come la bottiglia del Campari o semplice (ma efficace) come la scatoletta di latta per il tonno.

Packaging è anche, ad esempio, il bollino adesivo sulle mele o le banane, quello che Falcinelli, nel suo libro, definisce come “il grado zero del packaging“. Ma l’imballaggio può arrivare addirittura ad essere quasi invisibile come nel caso della carne, in cui è trasparente.

Contribuisce al packaging addirittura anche la disposizione dei prodotti nei supermercati. Rimanendo sull’esempio della carne, lo sapevi che, nel reparto carne dei supermercati, le luci sono differenti rispetto agli altri reparti? Ebbene si, sono luci con una leggera ma sostanziale gradazione rossa in più. Capito? La carne nei supermercati viene illuminata di rosso per essere ancora più rossa e quindi invogliare all’acquisto! Cioè… Io quando l’ho scoperto ho provato un enorme curiosità riguardo a queste tecniche di persuasione!

Il packaging è potere. È potere, visivo, certo, ma pur sempre un mezzo potente e persuasivo.

Infatti il packaging, così come la comunicazione pubblicitaria in genere, è anche persuasione all’acquisto nei confronti del cliente/consumatore. È cercare di invogliare il consumatore a comprare il tuo prodotto invece che un altro.

Certo, questo aspetto del design può non piacerti, puoi disprezzare il mercato e l’economia di massa ma devi anche capire che senza questo mercato con tutte le sue esigenze di competizione non ci sarebbe nemmeno la figura professionale del designer. Il marketing è infatti un argomento da non ignorare per un designer.

Ma consolati! Il packaging e la comunicazione visiva non sono solo trucchetti e mezzucci per conquistare la mente del consumatore! Spesso è solo questione di creatività!

La persuasione può essere creatività!

Il packaging persuasivo non deve essere considerato solamente come uno strumento di potere, anzi! Il modo migliore per essere degli ottimi designer è utilizzare la creatività come strumento al servizio del cliente.

Di esempi di packaging creativo, su internet, se ne trovano davvero un’infinità. Te ne mostro qualcuno così, per darti un’idea delle figate (o Grafigate eheh) che possiamo fare noi designer con la nostra creatività e le nostre competenze.

Questi ad esempio sono i pacchetti di salviette Kleenex la cui forma e colore del packaging trasmettono l’immagine dell’aroma dei vari tipi di salviette contenuti all’interno. Ad esempio, quella con l’immagine della fetta di anguria avrà delle salviete al profumo di anguria (ma ha un profumo?), abbastanza immediato, no?

Kleenex Packaging design

Il packaging può infatti diventare un modo per rendere “trasparente” il prodotto trasmettendo l’idea del prodotto stesso e cercando così di venderlo come vero. Come in questi packaging di succhi di frutta al kiwi che riprendono la texture e il colore superficiale del kiwi stesso:

Packaging succo di frutta

O addirittura possono trascendere il proprio contenuto e giocare sulle abitudini e sui sensi del clienti, come in questa carta per impacchettare su cui è stampata l’immagine di un pezzo di carne cruda. Molto originale.

Packaging carne

Come vedi il packaging non è solo persuasione e potere visivo ma è anche applicazione della creatività al mondo dell’industria della distribuzione.

Risorsa consigliata

Prima di concludere questo articolo vorrei parlarti ancora un attimo del libro che ti ho citato all’inizio di questo articolo e del quale uno dei capitoli ha in parte ispirato lo stesso articolo che stai leggendo.

critica portatile visual design

Questo libro è “Critica portatile al Visual Design” di Riccardo Falcinelli, uscito l’anno scorso, nel 2014. Ed è un libro italiano e voglio sottolineare questo elemento perché è davvero una rarità trovare così tanto materiale, così tante risorse e qualità in un libro italiano che tratta di questi argomenti.

Si ma quali argomenti? Beh, tutti gli argomenti del visual design! Ossia tutto quello che può essere considerato design: dal packaging, appunto, fino al carattere tipografico, passando per la fotografia e per la comunicazione.

Personalmente l’ho trovato davvero un ottimo ed utilissimo libro. Riccardo Falcinelli tratta di moltissimi argomenti in modo assolutamente non banale e non superficiale con un sacco di informazioni ed aneddoti utili ed interessanti.

Ma non sono certamente l’unico a pensarlo. È stato uno dei libri di grafica e design più venduti del 2014 e le recensioni su Amazon dei tanti compratori sono sicuramente una certezza.

Costa soltanto 14 euro e magari comprato insieme a qualcos’altro, magari scegliendo tra i migliori libri di grafica e design, permette di risparmiare sulle spese spedizione (oltre i 19 euro su Amazon la spedizione è gratuita). Per quel che costa il rapporto qualità/prezzo è assolutamente meritevole. Consigliatissimo

Conclusioni

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Comunque che ne pensi dell’articolo? Sei d’accordo con me riguardo al packaging? Pensi che sia davvero uno strumento di potere visivo da parte delle aziende? Hai dei progetti di packaging da condividere con gli altri lettori? Qualsiasi cosa tu voglia dirmi, scrivi pure un commento qui sotto!

Alla prossima,

Lorenzo.

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