Per fare grafica devi essere una persona creativa?

Lorenzo MigliettaLorenzo Miglietta
per fare grafica bisogna essere creativi

Per te che cominci ad appassionarti alla grafica, o ci lavori da anni, questa cosa della “vena creativa” è un po’ una condanna. Un cliché, uno stereotipo, una di quelle cose che le persone danno per scontate e che influenza il modo in cui si rapportano con te.

E che, purtroppo, può anche allontanare o intimorire chi vorrebbe intraprendere questa strada.

“E se non sono una persona abbastanza creativa?” “Se poi non mi viene un’idea geniale al giorno?” “Guarda Tizio, o Sempronia: ogni giorno pubblicano lavori fantastici … non sarò mai in grado”

Sai cosa? Tutte queste domande sono sbagliate. Ti spiego: farsele è più che normale, ma è sbagliato il punto di partenza. Perché, te lo dico subito, fare grafica non ha quasi niente a che fare con la creatività, o meglio con la mente creativa come noi ce la immaginiamo.

Se non ti ho convinto, seguimi.

Fare grafica: cosa vuol dire

Quando il risultato di un’attività è un prodotto, definirla è abbastanza semplice: il panettiere fa il pane. È molto più complicato, invece, quando il prodotto di un lavoro non si può toccare, consumare, descrivere con una sola parola.

Il termine che senti usare più spesso, e che usiamo moltissimo anche qui in Grafigata, è appunto “grafica”: “faccio grafica”, “studio grafica”, “il settore della grafica”. Ma anche “mi serve una grafica per i social” o “bisogna fare più attenzione alla parte grafica”. Per definire questo ambito usiamo infatti una definizione che viene dall’inglese, a cui per comodità togliamo un pezzo: “graphic design”.

Il problema è proprio lì, perché togliamo il pezzo che ci aiuta meglio a capire di cosa si tratta. L’attività vera e propria è design, quindi progettazione. Visto che la progettazione si può fare per moltissimi scopi diversi e con altrettanti strumenti, serve precisare per cosa e di cosa: graphic, quindi grafica, è il mezzo.

“Fare grafica” allora significa progettare soluzioni a dei problemi attraverso strumenti e mezzi grafici: forme, colori, simboli, lettere.

Forse non l’hai notato, ma in questa spiegazione non hai mai incontrato le parole “creare” o “inventare”. Occuparsi di graphic design significa piuttosto progettare. So che suona subito meno divertente, ma se ci pensi è molto più rassicurante, perché è qualcosa che si può imparare e perfezionare.

La grafica è fatta di regole

Se progettare significa “organizzare la complessità e gestire l’interazione tra uomo e le cose“, o, secondo la definizione di graphic design preferita da Lorenzo, usare ”colori, lettere ed immagini per aiutare le persone a capire meglio le cose“, allora la grafica è un’attività creativa solo in piccola parte.

La scienza studia il cervello umano, i comportamenti delle persone e le loro reazioni di fronte a stimoli visivi, da moltissimo tempo. Ad esempio i primi studi sulla percezione del colore risalgono già alla fine del Settecento, e da allora coinvolgono scienziati che si occupano di fisica, fisiologia e psicologia.

Insomma, ne sappiamo ormai parecchio. Così come le conoscenze raggiunte grazie alla psicologia della Gestalt (no, non è una parolaccia, sul serio: clicca sul link e ti spieghiamo meglio) ti spiegano come organizzare forme e segni per ottenere proprio l’effetto che desideri.

E ancora, dall’avvento del digitale, i progressi nel campo della user experience ci insegnano davvero molto su come le persone interagiscono, cioè come li usano e che relazione hanno, con i prodotti, anche grafici.

In pratica, per chi ha curiosità e voglia di approfondire, le “regole” esistono, sono chiare, e fondate su basi molto solide. Bisogna conoscerle, comprenderle e saperle mettere in pratica. Ecco, qui c’è di sicuro una componente creativa: la capacità di inventare, volta per volta, come trasferire dentro un progetto quel patrimonio di conoscenze, metodi e strategie che hai imparato.

Il design thinking: la creatività fatta metodo

Da qualche anno si parla molto di design thinking, come di un metodo che aiuta aziende ed organizzazioni ad usare la creatività per fare innovazione. In particolare questo approccio serve per arrivare a soluzioni non per forza perfette, ma utili e vantaggiose.

Sono soluzioni che nascono sempre dall’osservazione, o comunque dal mettere al centro le esigenze delle persone: il primo step del processo, infatti, è l’empatia. Devono poi rispettare vincoli materiali, ad esempio di tempo e di risorse. In pratica le scadenze e il budget, che sono i limiti con cui si confronta ogni giorno chi fa graphic design. 

La soluzione che si cerca non è quella perfetta, ma una soluzione sufficiente a soddisfare le esigenze e risolvere i problemi delle persone da cui è partito il processo.

Fare grafica è un’attività creativa proprio da questo punto di vista: i problemi delle persone cambiano, il contesto si evolve, gli stimoli e le proposte si moltiplicano. Trovare soluzioni sempre più raffinate, efficaci, adatte a risolvere i problemi, il più velocemente possibile e spendendo poco: questo richiede grande creatività.

Che però, penso ti sia chiaro, è un tipo di creatività molto diversa da quella che associ, ad esempio, all’arte. Non è una qualità della persona, piuttosto una competenza che puoi acquisire e migliorare.

La creatività si impara

Torniamo nel campo della grafica e della comunicazione visiva. Abbiamo detto che le regole esistono, e che nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di trovare un modo di applicarle. Ma per farlo, serve comunque elaborare delle idee.

Spesso chi è all’inizio del percorso nella grafica, oppure produce da qualche anno progetti sempre dello stesso tipo, ha la sensazione che la scintilla creativa non si accenda, che le idee facciano fatica ad arrivare.

Ecco, sappi che la soluzione c’è e non è fissare il soffitto finché l’idea, come per magia, arriva da chissà dove. Ci sono davvero tante tecniche che ti aiutano a dare forma alle idee e trovare nuove soluzioni.

Lorenzo ne aveva elencante qui addirittura sedici. Qui te ne lascio tre da cui puoi cominciare:

  • Cerca stimoli (fuori dalla grafica): il nostro cervello organizza cose, non le crea dal nulla. Se vuoi avere nuove idee devi accumulare tanti stimoli. Che ti possono venire da tante esperienze diverse: una passeggiata nella natura, della buona musica, una visita a una mostra, un libro.
  • Fai qualcosa: spesso la parte più difficile nel cominciare un progetto è … cominciare. Quindi, anche se ti sembra di non avere idee, comincia a produrre qualcosa. Qualsiasi cosa: un disegno a mano su un foglio (come quelli dei nostri Blokketto) va benissimo, ma può essere anche una forma qualsiasi dentro il programma che userai per il progetto che vorresti cominciare. La creatività è come un muscolo: la puoi allenare, e per allenarsi è bene cominciare sempre dal riscaldamento.
  • Datti dei limiti: pensiamo che la creatività sia qualcosa di libero e spontaneo, e che limiti e vincoli siano un ostacolo. Spesso è proprio il contrario: sai, un po’ come dice il proverbio, “il bisogno aguzza l’ingegno”. Te lo spiega bene Lorenzo in questo video

Il genio non esiste, la preparazione sì

Tanto per essere chiari: il “genio” non esiste. Esiste il talento, esiste la passione, esiste la determinazione. Ma quella cosa che si possiede dalla nascita e che rende tutto possibile così, per magia, senza sforzo, è un’invenzione.

Non esiste una persona più creativa di un’altra, nella grafica come in altri campi: esistono persone che, più di altre, hanno coltivato la loro creatività.

Ecco la risposta alla domanda da cui siamo partiti: per fare grafica devi essere una persona creativa? No, se intendi che devi avere una particolare dote dalla nascita.

Allora cosa ti serve? Come prima cosa la preparazione, lo studio: può essere un percorso più tradizionale, nelle scuole superiori o all’Università. Ma spesso questi percorsi sono un po’ generici e distanti da quello che poi farai tutti i giorni nel campo del graphic design. Per questo nascono i nostri corsi e proprio questo tutto quello che trovi nel catalogo della Grafigata Academy nasce da esigenze concrete e dall’esperienza dei docenti nel mondo del lavoro.

Poi servono esercizio e dedizione: fare, rifare, riprovare. Sbagliare, capire cos’hai sbagliato, ricominciare. Per questo nei corsi di Grafigata c’è sempre una grossa parte pratica e per questo docenti e tutor sono sempre a tua disposizione nella sezione commenti di ogni lezione per rispondere alle tue domande e chiarire i tuoi dubbi.

E tanto entusiasmo, curiosità per questo mondo e quello che gli gira intorno. Per questo in Grafigata trovi un blog con più di xxx articoli, una pagina tutta dedicata ai libri che ti consigliamo di leggere, una sezione per le notizie Flash, canali social con cui interagire, i video su Youtube, i gruppi per chi acquista i corsi …

Conclusioni

Forse per fare grafica non serve essere una persona creativa, o almeno non nel senso in cui più spesso si usa questa definizione.

Quello che cerchiamo di fare tutti i giorni in Grafigata è darti tutti gli strumenti che possono esserti utili per fare sempre nuovi passi avanti nel mondo della grafica e per sprigionare creatività.

A proposito, secondo te cos’è la creatività? Raccontacelo nei commenti, io intanto ti saluto

a presto!

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