La texture è una proprietà fisica dei materiali. In italiano si può tradurre con trama o tessitura. Negli oggetti reali, fluidi o solidi, si tratta di strutture che puoi osservare al microscopio.
Nella grafica, invece, texture descrive piuttosto tutti quegli accorgimenti che servono per dare a un’immagine caratteristiche che ci suggeriscono sensazioni tattili. In modo più preciso dovremmo quindi parlare di visual texture.
Le superfici degli oggetti infatti riflettono la luce in maniera diversa a seconda dei materiali: lisci, porosi, lucidi, cromati, soffici, duri. Chi fa graphic design può usare questi effetti proprio per evocare nei diversi elementi di un progetto dei materiali particolari.
Ricorrere alla texture è utile perché non soltanto rende più interessanti le immagini ma suggerisce anche delle sensazioni concrete, come se chi guarda potesse toccare l’oggetto e sentirne la consistenza.
I principali software di grafica, come Adobe Illustrator o Photoshop, hanno degli strumenti dedicati per ricreare differenti texture, in particolare i pennelli.
Ci sono però moltissimi modi diversi di riprodurre una texture nella grafica digitale: si può ad esempio creare un effetto granuloso, o un effetto peloso, tra i tanti.
Grafica 3D
Se gli effetti di texture sono importanti nella grafica 2D, diventano fondamentali nella grafica 3D. In questo settore esiste addirittura una figura professionale dedicata, che si chiama texture artist. È la persona che utilizza questi effetti, già disponibili sul mercato, o li crea da zero, per “rivestire” i modelli creati dal 3D modeler.
Nella grafica 3D è molto importante, dopo aver creato le forme all’interno di un progetto, assegnare dei materiali agli oggetti della scena. Questo permette di ottenere le diverse finiture superficiali, che a loro volta influenzano il modo in cui viene riflessa la luce e molti altri parametri.
I programmi più diffusi di grafica 3D, come Cinema 4D, hanno delle importanti sezioni dedicate proprio alla resa visiva dei materiali. Gli effetti di texture si possono usare per riprodurre elementi della realtà, ma anche in composizioni astratte.
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