Font è un termine di origine inglese che, nella tipografia moderna, indica un file per scrivere, utilizzare e gestire caratteri tipografici. Anticamente, invece, nella tipografia basata sui punzoni metallici, era proprio il nome che veniva dato ai punzoni metallici usati in tipografia.
Bisogna quindi sottolineare che non è un sinonimo di carattere tipografico.
Ovvero: mentre Garamond è un carattere tipografico (typeface), il file garamond_semibold.otf è un font.
Per spiegarlo si può fare il paragone con la musica: se un carattere è una canzone, il font è il file .mp3 che ci permette di ascoltarla. È sbagliato quindi dire “Senti che ritornello questo mp3!”, mentre lo è dire “Senti che ritornello questa canzone!”.
Come detto, questa parola indica solamente lo strumento tecnico tramite il quale il carattere tipografico viene riprodotto, trasmesso o stampato.
Perché si dice “font”?
Il termine inglese “font”, ormai utilizzato anche in italiano, è la trasposizione del termine “fonte”, del francese medievale.
Questa parola, che si pronunciava proprio “font” (in francese la e finale viene troncata e non pronunciata) originariamente significava “fuso”. La radice latina della parola è la stessa del verbo italiano ”fondere”. La parola font, quindi significa proprio “punzone metallico”.
L’accademia della Crusca ha detto che la parola può essere utilizzata in entrambi i generi, maschile o femminile.
Qui su Grafigata, però, usiamo sempre e solo il genere maschile. Proprio perché, essendo una parola straniera, in italiano dovrebbe assumere il genere neutro (e cioè maschile) ma anche perché, nel caso ignorassimo questa linea guida, il significato della parola è “fuso/punzone”, parole maschili, e non “fonte”, parola femminile, come tanti fraintendono.
Formati di file di font
Esistono numerosi tipologie di formati di file di font. Quello oggigiorno di gran lunga più diffuso (e praticamente lo standard del settore) è l’OpenType. Questo perché garantisce una maggiore flessibilità, essendo basato su Unicode, e l’utilizzo per qualsiasi lingua. Inoltre, permette anche l’utilizzo di funzioni o effetti tipografici avanzati (come alternative contestuali o legature facoltative).
Altri formati sono il PostScript e il TrueType oggi decisamente meno diffusi e utilizzati rispetto al passato.
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