Trivago lancia una nuova campagna di comunicazione, e lo fa a partire da una brand image tutta ridisegnata per trasmettere il valore della sua proposta commerciale. Parliamo di un’azienda che sta sul mercato da quasi vent’anni, ma che gioca in un contesto sempre più competitivo. Per questo il bisogno era proprio quello di definire un’identità memorabile, e di comunicarla nel modo più efficace possibile.
Il rebranding di Trivago in questo senso è un caso, possiamo dirlo, da manuale. Non c’è un dettaglio che DesignStudio, l’agenzia che ha coordinato il progetto, abbia trascurato; o che non sia funzionale a trasmettere tutti quei concetti e valori che devono identificare l’azienda e convincere le persone a scegliere i suoi servizi.
Si tratta di un’operazione che ha messo in campo un sacco di strumenti diversi di comunicazione, e tutti meritano di essere visti in dettaglio.
Tutto intorno al claim
Search Savvy. Feel Super.
Questa è la frase che riassume l’obiettivo del servizio Trivago: offrire soluzioni furbe dentro un’esperienza di ricerca soddisfacente e positiva. Quattro parole che danno il tono a tutta la nuova comunicazione.
A chiunque è capitato di passare molto tempo a consultare applicazioni e portali che offrono servizi simili a Trivago. Di certo proviamo un senso di grande soddisfazione quando troviamo una soluzione adatta, ma non sempre arrivarci è piacevole. Il concetto alla base del rebranding di Trivago è proprio quello di espandere quella sensazione a tutto il processo, e di farlo attraverso la comunicazione e le interfacce.
A partire da un tono di voce caldo e amichevole, per arrivare a una palette vivace ed espressiva. Con l’aiuto anche di strumenti che fanno da mediazione tra l’utente e l’azienda, come una mascotte.
Hank, la mascotte
L’abbiamo già notato quando abbiamo parlato della nuova brand image di Reddit: le mascotte stanno tornando. Forse perché sono uno modo molto diretto per rivolgersi al proprio pubblico, forse perché riescono a trasmettere informazioni in maniera semplice e immediata.
Trivago ha scelto come protagonista un oggetto che richiama subito il mondo degli hotel: il cartellino “non disturbare” da appendere alla maniglia della porta. Gli hanno dato anche un nome: Hank accompagna l’esperienza degli utenti sulla piattaforma, e ha il compito di renderla più facile e gradevole.
Una cosa interessante: Hank è stato progettato da Niceshit, quindi da un’agenzia specializzata che si è occupata solo di questa parte del rebranding.
Il logo
Al posto del pittogramma, è l’iniziale “T” della parola Trivago ad avere funzione di logo per la nuova brand image. Nella sua versione minuscola la “t” è stata scomposta in due elementi: la parte superiore ricorda un “check”, quindi, tornando al claim, richiama l’efficacia del Search Savvy.
Invece la parte inferiore, tonda, ricorda piuttosto un sorriso: Feel Super. Un logo molto semplice, che non ha nulla di spettacolare, ma che rimane ben aderente al messaggio, e che allo stesso tempo non crea una distanza troppo grande con il vecchio logotipo.
Gli altri strumenti
Per quanto riguarda la tipografia anche questo rebranding ricalca la tendenza che abbiamo visto diffondersi negli ultimi anni, ossia la progettazione di un font proprietario che caratterizza la comunicazione dell’azienda. Nel caso di Trivago Studio Feixen (quindi una terza realtà oltre a Design Studio e Niceshit) ha progettato Savvy Grotesk. Si tratta di un font contemporaneo, senza grandi elementi di innovazione, che sfrutta lo spazio negativo delle inktrap (i vuoti che nella tipografia tradizionale venivano lasciati per evitare che l’inchiostro in eccesso creasse macchie) per essere più leggibile.
La caratteristica forte di questo font, però, è quello di essere stato progettato per scrivere in centinaia di lingue diverse: questo permette a un brand globale come Trivago di non perdere mai riconoscibilità e funzionalità nella comunicazione.
Un’altra scelta molto interessante riguarda il trattamento delle immagini: difficile rinunciare alla fotografia per un business che deve mostrare destinazioni di viaggio. Ma il potere di rappresentazione della fotografia viene sommato a quello narrativo ed emozionale dell’illustrazione, per ottenere un effetto di familiarità e allo stesso tempo di completezza del racconto.
Conclusioni
L’anno del graphic design si chiude quindi in bellezza con un caso di rebranding che fa luccicare gli occhi e ci fa intravedere un paio di tendenze con cui probabilmente avremo a che fare nel 2024, e forse anche negli anni successivi. E tu che ne pensi? Ti piace questo ritorno delle mascotte? Vorresti progettarne una, o magari l’hai già fatto? Aspetto la tua opinione nei commenti, intanto ti saluto
Alla prossima!
Le immagini sono di proprietà di Trivago e Design Studio