
La Triennale di Milano, luogo-simbolo del design nella città e per il Paese, ha deciso di rinnovare la sua immagine e lo ha fatto attraverso un concorso di idee che ha avuto una partecipazione internazionale.
Venerdì scorso Stefano Boeri, presidente dell’istituzione meneghina, ne ha presentato il progetto vincitore, ripercorrendo la storia della grafica istituzionale negli ultimi decenni, con i suoi protagonisti. Hanno lavorato per la Triennale di Milano designer famosi, come Italo Lupi e Pierluigi Cerri.
La storia del logo Triennale: La T con il “cappello”

Italo Lupi fu il primo a dare alla Triennale un segno grafico distinguibile agli inizi degli anni ‘70 con quella T così imponente che aveva “come cappello” (sono parole sue) la stilizzazione della stessa Triennale.
Questa immagine, apparsa su un manifesto di una mostra triennale, era l’emblema di un’istituzione e negli anni è diventata parte dell’immagine corporate grazie all’apporto, tra gli altri, di Massimo Vignelli.
Il nuovo logo

Le esigenze della Triennale cambiano: le mostre non sono più solo nel palazzo di via Alemagna, ma anche in altri luoghi della città.
Questo cambiamento comporta un ripensamento dell’immagine che, fedele ai concetti originali, mantiene la T ma le toglie la connotazione spaziale, facendo assumere un’immagine moderna di Triennale.
Tra le proposte che sono state inviate al concorso di idee, ne sono state arrivate 200 per il logo e 44 per il sito internet, anche perché l’esigenza era quella di ripensare all’immagine nella sua complessità.
Sono stati giudicati vincitori del concorso un’agenzia svizzera con sede a Zurigo, Norm, per quanto riguarda la parte del brand. Mentre per il sito è stata scelta Accurat, con sede a Milano e New York.
Ecco quindi che il nuovo logo è una sintesi dei precedenti: partendo da una griglia quadrata sono state disposte queste linee che incrociandosi formano una T.
La vera novità è che il nome è stato ridotto da “La Triennale di Milano” a “Triennale Milano” , rendendo così più facile la traduzione all’estero.
Inoltre è stato scelto un carattere tipografico, disegnato proprio da Norm: Riforma.
Per quanto riguarda il sito è possibile vedere, sin da ora, la versione beta dove si è data priorità alle immagini e si è cercato di fare dialogare l’archivio storico della Triennale con le mostre tuttora presenti: l’utente che ora naviga può avere anche informazioni dal passato glorioso di questa istituzione di design.