Di Sora, la piattaforma AI che genera video da prompt di testo, abbiamo già parlato un anno fa, in questo articolo. Avevamo anche specificato che l’accesso al servizio era ancora limitato a poche persone in tutto il mondo, per una prima fase di test.
Ecco, la notizia è che questa fase si è conclusa, e la piattaforma è ora aperta a chiunque. Ma te lo devo dire subito: questo non vale per l’Europa. Infatti, dopo i problemi con Chat GPT, ora OpenAI ci va piuttosto cauta con il mercato europeo; al momento non esistono previsioni sul necessario adeguamento al GDPR e quindi al rilascio in Europa.
N.d.R: sì, ci abbiamo provato – no, non basterà una VPN 😥
Cosa fa SORA (che non sapevamo un anno fa)
Quello che sapevamo già è che SORA è uno strumento text to video: in pratica genera delle sequenze animate a partire da un’istruzione, o prompt, di testo.
Quello che non conoscevamo, però, erano le “specifiche tecniche” con cui sarebbe stato commercializzato.
SORA, in base al piano di abbonamento che scegli, può creare video con risoluzione fino a 1080p (non tantissimo, eh), che durano al massimo 20 secondi. Può generare video in formato verticale, orizzontale e quadrato.
In pratica, quindi, soddisfa tutte le principali esigenze di comunicazione su canali digitali. Ma di certo non rende facile creare un video lungo e complesso con qualità cinematografica.
Rispetto al prodotto di cui avevamo visto le anticipazioni lo scorso febbraio, SORA è più veloce e potente, tanto che questa nuova versione si chiama “turbo”.
L’interfaccia è stata rinnovata per rendere più semplice la creazione e l’editing, e si può intervenire su ogni singolo frame.
Le funzioni di SORA
La piattaforma, oltre a generare clip video da testo, ha molte funzioni che sembrano interessanti.
Con replace è possibile sostituire, eliminare o modificare un singolo elemento all’interno di una clip già creata.
Con recut invece si possono isolare singoli frame nella clip generata, e poi decidere di estenderli prima o dopo il taglio per completare la scena.
Attraverso la funzione storyboard è possibile organizzare clip e frame in una vera timeline, mentre con loop fai in modo che il video si ripeta in modo circolare senza stacchi visibili.
A proposito di transizioni non visibili, la funzione blend fonde due clip, in un modo organico che va molto oltre il normale concetto di “transizione”.
L’ultima, ma forse la più importante delle funzioni è quella chiamata Style presets, che consente appunto di definire degli stili, di modo da poter generare più video sempre coerenti dal punto di vista del linguaggio visivo.
Limiti e costi
Anche se SORA, come molti altri servizi basati su AI generativa, ha delle potenzialità innegabili, lo stesso post con cui OpenAI ne annuncia l’ingresso sul mercato mette in luce alcuni limiti.
Abbiamo già visto quelli relativi a durata e risoluzione. Per quello che riguarda l’accesso, potrà utilizzare SORA chi sceglie un piano Plus o Pro. Il piano Plus, che costa circa 20 euro al mese, comprende 50 video al mese con risoluzione 480p, oppure un numero minore (ma non è chiaro quanti) di video 720p di massimo 5 secondi.
Invece con il piano Pro (che costa 200 euro al mese circa) si possono creare fino a 500 video al mese con modalità prioritaria, che durano un massimo di 20 secondi, hanno una risoluzione di 1080p. Si possono anche lanciare 5 generazioni in contemporanea.
Al momento non è prevista l’integrazione di SORA nei piani Team, Entreprise o Edu.
Anche se i primi risultati sembrano ancora più stupefacenti di quelli già impressionanti visti un anno fa, ci sono ancora delle cose che SORA non sa fare bene. In particolare tutto quello che coinvolge le leggi fisiche è ancora molto poco realistico, e la piattaforma ha difficoltà a gestire azioni complesse e di lunga durata.
C’è poi il tema sempre aperto del diritto d’autore e della trasparenza. Al momento i video generati con SORA avranno dei metadati che seguono lo standard C2PA e che indicheranno chiaramente che il video è stato generato attraverso la piattaforma.
La stessa OpenAI però ammette che questa misura è probabilmente imperfetta e insufficiente.
Conclusioni
Senza poterci “smanettare” è difficile capire quanto potente o interessante sia questo strumento. Di sicuro la galleria di video generati e pubblicati lascia pensare a una grande gamma di possibilità. Si tratta comunque di clip molto brevi, adatta per una comunicazione velocissima e per campagne non troppo strutturate.
Di sicuro, però, sarà importante farci almeno un po’ la mano, per avere uno strumento in più da integrare, quando serve, nei propri progetti.
E tu cosa ne pensi? Ti incuriosisce o ti spaventa? oppure entrambe le cose? Faccelo sapere nei commenti.
Io ti do appuntamento alla prossima flash news, intanto ti mando un saluto
a presto!