Eh sì, hai capito bene, Canva ha comprato Affinity. Non ci credevamo neanche noi, e abbiamo riletto due volte i comunicati stampa. Quando qui era ancora notte la notizia è uscita sui principali canali di comunicazione di Canva e nella prima mattinata anche il CEO di Affinity l’ha condivisa.
Secondo quanto emerge da questi comunicati si tratta di un accordo che non ha richiesto molto tempo per essere portato a termine. Solo un paio di mesi avrebbero separato il primo contatto dall’acquisizione.
Ma questo cosa vuol dire per il mondo della grafica digitale? Canva si sta preparando a diventare davvero un’alternativa ad Adobe nel mondo del graphic design professionale o piuttosto vuole rivolgersi a un segmento di mercato diverso?
Andiamo con ordine e cerchiamo di capire meglio.
Canva e l’Europa
Cos’è Canva immagino che tu lo sappia. Forse non sai che nasce nel 2013 in Australia. In questi dieci anni la piattaforma è cresciuta in maniera davvero impressionante, e oggi ogni mese la utilizzano più di 100 milioni di utenti in 190 paesi.
L’obiettivo di Canva è da sempre quello di fornire uno strumento semplice ma efficace a chi, di lavoro, non fa design, ma si occupa ad esempio di formazione o comunque ha mansioni di ufficio. E soddisfare così la domanda di un mondo in cui la comunicazione visiva è entrata a far parte della quotidianità di ogni tipo di industria o organizzazione.
Anche se l’aspetto di Canva e il suo modo di presentarsi sul mercato non hanno mai abbandonato uno stile giocoso e forse un po’ naive, da anni la sua strategia di espansione segue un percorso molto chiaro.
L’idea è crescere soprattutto in Europa, e inglobare molti servizi legati al graphic design che hanno avuto grande successo. Negli ultimi anni Canva infatti acquisito realtà come Flourish (2022), Smartmockups (2021), Pexels (2019) e Pixabay (2019).
Cos’è Affinity e cosa c’entra con Canva
Affinity è il progetto più recente della società inglese Serif, che ha iniziato la sua attività nel 1987. A partire dal 2014 ha lanciato sul mercato dei software dedicati al graphic design, che rispondono agli stessi bisogni per cui nascono le più famose applicazioni della suite di Adobe. Affinity ha quindi nella sua gamma un software di grafica vettoriale, Designer, uno di fotoritocco, Photo, e uno per impaginare, Publisher. Non sfugge a nessuno il parallelismo con Illustrator, Photoshop e InDesign.
Sono prodotti molto validi, ne abbiamo parlato nell’articolo dedicato a quali siano i programmi per fare grafica.
Le differenze tra i software Affinity e quelli Adobe
Dalla suite di Adobe si differenziano soprattutto per due caratteristiche:
- sono molto semplici: hanno meno funzioni rispetto alle app di Adobe, ma per chi ha già buona esperienza con i software di graphic design e usa soprattutto funzioni “manuali” risulta meno dispersivo
- si acquistano in un’unica soluzione. Non c’è quindi un abbonamento, come per Adobe, ma una volta acquistato si possiede il software senza dover pagare ulteriori cifre.
Si tratta, hai capito, di prodotti di uso professionale. Forse questo è ciò che sorprende di più nella scelta di Canva di acquisire Affinity, che finora non aveva mai proposto prodotti destinati alla stessa clientela di Adobe.
Cosa succederà? Per adesso molti malumori
Quale sarà il prossimo passo è difficile da immaginare e al momento non ci sono grandi informazioni. Il comunicato di Canva parla di Affinity come di un asset importante per la loro crescita in ambito B2B. Sta quindi pensando a una suite di prodotti “professionali”, da vendere magari ad agenzie e grandi aziende? Affinity ha comunicato che nulla cambia per ora nel loro modello di business, ma che l’acquisizione porterà più investimenti, e quindi uno sviluppo di qualità migliore in tempi più rapidi.
Quello che però puoi toccare con mano se apri i canali social di Canva e Affinity è il malumore della community di chi fa graphic design, soprattutto di chi usa i prodotti Affinity. Il timore più diffuso è proprio che anche Affinity adotti il modello “ad abbonamento”.
Conclusioni
Di certo ci aspettano delle grosse novità. Anche perché nell’ultimo anno Canva ha fatto grandi passi avanti per quanto riguarda l’applicazione dell’intelligenza artificiale, che ha potuto contare sull’addestramento fornito da una community molto numerosa. Che sia un’occasione per Affinity di integrare questa tecnologia nella sua suite?
Come vedi in quest’articolo ci sono un sacco di punti interrogativi. Ma noi siamo qui per darti tutti gli aggiornamenti, e quindi anche le risposte, appena ce ne saranno. Intanto facci sapere cosa ne pensi di questa acquisizione. Un saluto
alla prossima!