In pratica quella che arriva da Adobe è una doppia notizia: Premiere avrà degli strumenti di editing supportati da IA e Firefly svilupperà anche un modello video. Non sappiamo però dire quando.
Dal punto di vista del tempo infatti il comunicato diffuso da Adobe rimane davvero molto vago, e parla di “quest’anno”. Ancora una volta quindi, come abbiamo già visto di recente con Sora e con LATTE3D le aziende annunciano le nuove funzionalità prima di renderle disponibili. Anzi, prima ancora di avere una data presunta per la release.
Cosa significa? Un po’ di cose. Anzitutto che, mano a mano che le funzioni di IA generativa diventano più sofisticate, diventa anche più lungo e costoso svilupparle. D’altronde però nessuno vuole perdere utenti, e questi annunci servono a convincere chi usa già un certo software a non migrare in favore di nuove realtà; oppure a farlo, dipende da chi fa l’annuncio.
Anche se non c’è ancora nulla di certo cerchiamo di capire insieme cosa ci lascia intravedere Adobe per il futuro e quali potrebbero essere le novità più interessanti in Premiere e Firefly.
Nuove funzioni per Adobe Premiere
Partiamo da quello che dovrebbe essere quasi realtà. Nel video che accompagna il comunicato Adobe fa vedere tre nuove funzioni che gli utenti di Premiere dovrebbero trovare integrate nel loro workflow, proprio come succede già a chi usa Photoshop o Illustrator.
Si tratta di funzionalità che sfruttano l’intelligenza artificiale per editare dei video. E qui c’è una grossa differenza rispetto a Sora: Adobe punta infatti ad arricchire i suoi software con nuovi strumenti, non a creare nuove applicazioni. Ma ci torniamo.
Le nuove funzioni che vediamo in azione nel video di anteprima sono queste:
- Generative Extend: la versione video dell’espansione generativa in Photoshop. Funzionerà con un semplice clicca e trascina e renderà possibile creare da zero alcuni frame all’inizio o alla fine di un video, utili ad esempio a inserire un titolo o gestire meglio una transizione.
- Object Addition e Object Removal: una delle cose che all’IA generativa riesce meglio. Sarà possibile selezionare un’area di un frame e, dentro quell’area, creare un oggetto o toglierne uno. Utile se qualcuno si è dimenticato sul set una tazza di caffè che è finita per sbaglio dentro l’inquadratura o per arricchire la scena di dettagli.
- Generative B-Roll: con B-roll si intendono quei filmati che non fanno parte della ripresa principale, e che spesso servono a spezzare o creare una transizione tra una ripresa e un’altra. Già oggi per lo più si realizzano a partire da materiale di repertorio. Con l’IA generativa sarà possibile creare queste sequenze a partire da prompt di testo.
Adobe inaugura un nuovo approccio all’IA?
Nell’annunciare queste nuove funzioni di Premiere Adobe introduce anche un elemento di grande novità: non chiarisce infatti quali di queste saranno supportate dal modello generativo di Firefly e quali invece sfrutteranno tecnologie sviluppate da altre aziende. Si parla esplicitamente della condivisione di questo percorso con i player più importanti, tra cui OpenAI con Sora, RunwayML e Pika.
L’intenzione di Adobe sembra essere molto chiara: cercare alleanze con quelli che vediamo come possibili competitor perché i suoi clienti possano utilizzare anche i loro prodotti dentro i software Adobe. D’altronde con l’evolversi dei diversi strumenti e modelli, e del loro campo di applicazione, diventa sempre più evidente che ognuno ha punti di forza e punti di debolezza caratteristici.
Significa che è difficile che uno di questi strumenti, da solo, possa fare bene tutto. Adobe allora fissa come obiettivo quello di dare la possibilità agli utenti di scegliere il tool più adatto a un certo scopo, e di poterlo fare senza abbandonare il workflow cui sono più abituati.
La firma delle IA
Quando si tratta di materiale video le questioni etiche legate all’uso delle intelligenze artificiali generative diventano ancora più delicate. Per questo Adobe, tanto più progredisce nello sviluppo e poi nella diffusione sul mercato di queste tecnologie, tanto più mette in campo strategie per identificare in maniera chiara il materiale che producono. Tutti i contenuti che saranno generati in Premiere con le funzioni di AI riporteranno perciò una sorta di “etichetta”, le Content Credentials; e questo vale tanto per gli strumenti proprietari di Adobe che per le funzioni supportate da prodotti di altre aziende, come Open AI e Pika.
Conclusioni
Anche se gli scenari che si aprono per chi si occupa di design e creatività sono stupefacenti, questo annuncio di Adobe, in questa forma, ispira cautela. Non sappiamo esattamente quando e in che modo queste nuove funzionalità saranno disponibili.
Quello che però sembra sempre più chiaro è che i modelli di IA non andranno a rivoluzionare del tutto i flussi di lavoro, piuttosto a inserirsi dentro alle piattaforme e ai software che già esistono, con il risultato di aumentarne l’efficienza e la potenza. Soprattutto, almeno per il momento, saranno determinanti per svolgere tutti quei passaggi tecnici che non richiedono particolare creatività.
Tu cosa ne pensi? Credi che queste nuove funzioni saranno utili? Noi come sempre monitoriamo la situazione e, appena c’è qualcosa di concreto, ti informiamo attraverso le nostre news. Per adesso invece ti salutiamo,
a presto!
Immagini e video sono di Adobe