Adobe acquisisce Figma: cosa succede adesso

Chiara ZoiaChiara Zoia
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Adobe e Figma hanno reso pubblica la notizia del loro accordo: Adobe acquisirà Figma per 20 miliardi di dollari, tra contanti e titoli. Si tratta della più grande acquisizione nella storia del marchio Adobe; il precedente più vicino è quello dell’acquisto di Marketo, società che sviluppa e vende software di automazione per il marketing. Nel 2018 l’operazione venne a costare 4,75 miliardi di dollari.

Una cifra che poteva sembrare importante allora, e che adesso impallidisce di fronte a questa nuova operazione. La notizia ha avuto un grande impatto soprattutto sulla comunità di designer che lavora ogni giorno con Figma, ma è interessante anche da altri punti di vista.

Un investimento così importante, infatti, è da interpretare come un segnale molto preciso dei programmi di Adobe per il futuro. Come sempre, però, a noi interessa spiegarti cosa succede in concreto per chi opera nel mondo del graphic design: cerchiamo di capirlo insieme.

figma claim

Figma: la fine di un’era e di un modello di lavoro?

Cos’è Figma

Prima di tutto: sai cos’è Figma? È in buona sostanza una web app, anche se non mancano le funzioni offline: serve per fare prototipazione e permette di svolgere al suo interno tutto il processo di UX e UI design. La trovi tra i software che abbiamo segnalato nella nostra grande raccolta di risorse utili per designer.

In dieci anni dai primi esperimenti Figma è diventato un prodotto di grande successo: lo usano aziende come Zoom, Airbnb, Netflix e Uber. La sua forza e la sua unicità stanno proprio nell’essere un prodotto pensato per consentire ai designer, ma non solo, di lavorare insieme su di un progetto, in tempo reale, attraverso flussi di lavoro multiplayer.

figma logo 3d

Per questo oggi lo utilizzano quattro milioni di utenti: una community particolarmente coinvolta, che non solo apprezza la funzionalità dello strumento, ma si riconosce in un modo di concepire il lavoro e la progettazione.

Possibili scenari

È chiaro quindi perché le reazioni alla notizia da parte di chi usa Figma sono state in generale negative. Non è affatto detto, però, che l’acquisizione porti a un drastico cambiamento del prodotto. Al contrario la capacità di investimento e la presenza di altissime competenze all’interno di Adobe potrebbe dare a Figma la possibilità di evolvere in un prodotto ancora più potente e completo, un ambiente in cui sia possibile integrare gli strumenti di Adobe per gestire ogni fase, dall’ideazione alla creazione e all’editing di contenuti.

Si tratterà comunque di un processo lungo, che quindi non avrà nell’immediato grandi ricadute su chi oggi lavora con Figma. Quello che però possiamo aspettarci nel medio periodo è una rimodulazione dei prezzi e delle modalità di acquisto: in particolare è probabile che diventi sempre più limitata la possibilità di accedere a piani gratuiti e che le tariffe si uniformino a quelle dei prodotti della Creative Cloud.

Adobe: quale sarà il prossimo passo?

Adobe di certo ha compreso molto bene la portata dei cambiamenti nelle abitudini di lavoro innescati dalla pandemia. Sembra quindi logico che l’acquisizione di Figma non sia soltanto dettata dalla volontà di togliere dal mercato un preoccupante competitor, ma dall’ambizione a integrare nella propria proposta le caratteristiche innovative di quel prodotto.

adobe xd logo

A dire il vero oggi, all’interno del catalogo Adobe, esiste già Adobe XD: si tratta però di un prodotto che non è mai riuscito ad affermarsi su Figma. Adobe potrebbe scegliere, a questo punto, di non proseguire nel suo sviluppo e di unire l’attuale team alla squadra di Figma.

Di certo l’unione di queste due realtà lascia pensare a uno scenario di forte innovazione nel mondo del graphic design, nella direzione di un ruolo sempre più centrale di processi di creazione condivisi e costante collaborazione.

adobe banner collaborazione

È più che probabile che nei prossimi anni assisteremo a sviluppi sorprendenti nell’ambito della progettazione di interfacce e della prototipazione. Per non farsi cogliere di sorpresa intanto ti consiglio di leggere i nostri articoli sull’argomento: Che cos’è la User Experience? E come diventare UX Designer? e Che cos’è Adobe Xd e come impararlo in meno di un’ora. E poi di continuare a sbirciare le nostre news, perché non mancheremo certo di aggiornarti su tutte le novità in merito. Intanto io ti saluto

A presto!

Le immagini sono tratte dai canali web di Figma e Adobe

Commenti:

Ci sono 6 commenti in “Adobe acquisisce Figma: cosa succede adesso”

  • Purtroppo bisogna ricordare che Adobe ha ucciso tutti i prodotti acquisiti nel corso degli ultimi 30 anni. Qualcuno si ricorda di Macromedia Freehand e Director? Erano prodotti di grandissimo successo, cancellati nel giro di pochi mesi dall’acquisizione perché erano sovrapposti prodotti Adobe, tutti di qualità più scadente. E l’ha fatto molte altre volte. Meglio prepararsi a passare a XD. Figma è già estinto.
    NB: Io uso entrambi i programmi e Figma è anni avanti a XD, un altro pianeta per quel che riguarda la progettazione web e UI.

  • R.i.P. Figma.. è stato troppo bello per essere free per così a lungo. Bel articolo, ti vorrei però ricordare che adobe ha ucciso un’altro grande software..ovvero sustance 3d. Quello non è paragonabile con nessun altro..non c’è paragone figma sarà utilizzato sulla scala maggiore x100 volte ma substance con il suo painter faceva delle cose assurde (lo fa ancora. ma marchiato adobe non vale lo stesso). E poi è adobe schifosa ma non perche si fa pagare, ma perché assolutamente non da ascolto alla gente che utilizza il sw. Un esempio é Ai. A cosa servono le texture 3d in Ai. ma veramente? È solo perche dovevano spingere ad acquistare il pachetto cc 3d. insomma..Va bhe pace… il mio è un grido di sofferenza.. prossimo a acquisto sarà blender haha..

  • Non sono convinto che la politica di Adobe in questa occasione sia assimilabile alle precedenti. Avere una community di 4 milioni di persone non è una ricchezza che puoi decidere di rimettere in gioco chiudendo o snaturando l’applicativo. Ricordo la triste fine dei software che sono stati acquisiti da Adobe, ma credo che appunto questa volta ci saranno sviluppi differenti. Oltre ad essere un investimento da 20 miliardi di dollari, all’epoca non esisteva il concetto di community come lo intendiamo oggi, e soprattutto non era così complesso creare community fidelizzate perchè le alternative non c’erano. Disperdere quella community costringendola a guardare altrove significa potenzialmente dare enormi possibilità a nuovi competitor o restituire smalto ai vecchi. Credo che come dice l’autore questo processo di acquisizione sarà lungo e profondamente raffinato, perché i tempi (e l’investimento fatto) lo pretendono.
    Io personalmente sono più preoccupato per Xd che Figma a dire il vero…

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