Io sono Lorenzo, e sono un graphic designer. Da ormai 5 anni 10 anni ho creato Grafigata.com, il blog di graphic design che insegna come imparare il graphic design e come diventare graphic designer.
Questo obiettivo negli anni non è cambiato, ma dentro e intorno a Grafigata tante cose sì. La squadra è cresciuta, il mondo è più complicato, ma anche più interessante. Oggi provo a rispondere, in maniera ancora più completa, a domande sempre attuali per chi vuole entrare nel mondo del graphic design.
Ok ma… che cos’è il graphic design? Cosa indica, in concreto, la definizione “graphic design”? Quali sono gli ambiti in cui va usato questo termine? È sinonimo di comunicazione? È la stessa cosa di web design? E gli altri tipi di design?
In questo articolo voglio fare chiarezza sull’argomento che, beh, è alla base di Grafigata, che oggi non è più solo un blog, ma una community e una piattaforma che raccoglie molti canali. E che, di fatto, è tutta la mia vita lavorativa.
Che cos’è il graphic design?
Le definizioni
Iniziamo col dire che graphic design è un’espressione inglese che si traduce in italiano con progettazione grafica, spesso abbreviato come “grafica”.
Quindi, per capire cosa significa, bisogna definire cosa si intende con grafica. Ma non è così semplice: perché si possono dare una marea di definizioni di “grafica”.
Ad esempio, su Wikipedia c’è scritto che il termine grafica indica genericamente “il prodotto della progettazione orientata alla comunicazione visiva”.
L’AIGA, invece, che è una delle associazioni internazionali più importanti per il mondo del graphic design, definisce la grafica in un modo che mi piace un pochettino di più, e cioè come:
“…l’arte e l’esercizio della pianificazione e progettazione di idee ed esperienze attraverso contenuti visivi e testuali. La forma di ciò può essere fisica o virtuale e può includere immagini, parole o qualsiasi elemento grafico. L’esperienza può avvenire in un istante o lungo un prolungato periodo di tempo. Il lavoro può essere fatto in qualunque scala: dal design di un francobollo alla progettazione di sistema identitario nazionale postale.”
Oppure c’è quella molto famosa di Hans Hoffman, che spiega che “Il design è l’intermediario tra l’informazione e la comprensione“
Insomma, alcune sono più brevi, altre più dettagliate; alcune più generali, altre scendono nel dettaglio. E devo dire che sono corrette e precise.
Però forse hanno un difetto: sono un po’ astratte. È difficile farsi un’idea di cos’è il graphic design nella pratica.
Immagina invece di doverlo spiegare ad un bambino, che nulla sa davvero di grafica, di comunicazione, arte o roba visiva di qualsiasi genere: in questo caso come si fa?
Insomma, esiste una definizione di grafica che sia più sintetica ed efficace?
La miglior definizione di graphic design (secondo me)
Ecco qui, che mi viene in mente la definizione migliore, la più semplice in assoluto che abbia mai trovato su che cos’è la grafica. Anzi, su che cosa fa un graphic designer:
“Un graphic designer usa colori, lettere ed immagini per aiutare le persone a capire meglio le cose”.
Questa è una definizione che ho trovato in un vecchio articolo pubblicato su Medium, scritto da un certo Dean Vipond. È una frase che secondo me meriterebbe di essere molto più famosa. Infatti sono convinto di non aver mai trovato una definizione di graphic design migliore di questa, davvero. Perché include TUTTO quello che è necessario includere.
Ed è una frase che anche un bambino può comprendere. Perché usa parole molto semplici e facili da capire; le stesse che puoi usare anche a Natale per spiegare cosa fai di mestiere ai tuoi parenti.
“Colori lettere ed immagini”
Cominciamo ad analizzare in breve questa frase, parola per parola; così posso farti capire meglio cosa intendo dire e mettere in evidenza tutti gli altri aspetti che sono inclusi in questa frase.
Ecco quello che c’è nella prima parte: “Un graphic designer usa colori, lettere ed immagini”
Come prima cosa, c’è un verbo; viene prima dell’elenco dei tre elementi che caratterizzano il mondo della grafica e della comunicazione. Questo verbo è “usare”; nella frase originale, non ci sono altri elementi che gli diano un significato più preciso. Però, per come lo intendo io in questo caso, il verbo sottintende un’importante sfumatura: usare sta per saper usare bene.
Quindi, un buon designer non solo usa colori lettere ed immagini, ma li SA usare e li sa usare BENE.
Magari non te lo aspetti, ma una delle basi per entrare nel mondo del graphic design è questa qui: sapere! Per diventare designer bisogna studiare, molto. Non perché, come in altre professioni, ad esempio architettura e ingegneria, devi superare esami o entrare in albi professionali. Ma perché per lavorare bene, per emergere, farsi notare, ottenere lavori importanti, lavorare con clienti o con agenzie di qualità, bisogna avere delle competenze sviluppate. Che puoi acquisire in solo modo: con lo studio.
Studiando cosa? Beh, ma ovviamente “colori, lettere ed immagini”! :)
Cosa bisogna conoscere per fare graphic design
Ecco il senso della seconda parte della frase. Quando si parla di colori, lettere ed immagini, è ovvio che si tratta di un modo semplice per indicare qualcosa di enorme. Perché ciascuno di questi 3 aspetti nasconde dietro quantità immensa di informazioni grafiche e di sottoinsiemi di conoscenze da assorbire.
Ti faccio un esempio: la parola “lettere” che al suo interno racchiude tuuutto il mondo della tipografia. Quindi la conoscenza dei caratteri tipografici, dei font, della scelta e dell’abbinamento dei font, della gestione degli spazi e di tutte queste cose qua.
La parola “colori”, invece, è una porta aperta su concetti come scale cromatiche, gamut, teorie dei colori. Per arrivare alla parola immagini, che individua la manipolazione e la creazione di forme e immagini tramite disegno, stampa, computer e moltissime altre cose.
Partire da questi elementi può sembrare limitante, ma occuparsi in modo professionale di graphic design significa proprio saper padroneggiare in maniera efficace questi elementi di base. D’altronde tutte le esperienze che hanno fatto la storia del graphic design, come quella delle avanguardie, e in particolare del Bauhaus, hanno dimostrato che spesso i risultati migliori nascono proprio dalla composizione di forme e colori elementari.
Per darti la possibilità di costruire le competenze che ti servono e di approfondire gli aspetti fondamentali di questa disciplina nella nostra Academy trovi ABC Graphic Design, il corso di Grafigata che ho creato e che ti insegna, in modo avanzato, le basi della grafica.
Impara le basi della grafica, in modo completo, senza lacune
Dai un’occhiata al nostro corso di grafica, ABC Graphic Design. Un corso avanzato per imparare le basi della grafica tramite lezioni teoriche, esercizi pratici, quiz e revisioni.
A cosa serve il graphic design
Ok, bene, il graphic designer, quindi, usa colori, lettere ed immagini. Ma per farci cosa? Questi elementi si usano in tanti ambiti, non solo nel graphic design. Ad esempio, queste cose qua le usa anche l’artista.
Quindi il graphic designer è un artista?
Assolutamente no.
Cosa non è il graphic design
Torniamo alla citazione da cui sono partito. Perché la seconda parte della frase dice: “…per aiutare le persone a capire meglio le cose”.
Molte persone hanno la convinzione, sbagliata, che il graphic design consista semplicemente nel rendere le cose belle. È vero, l’estetica è uno dei fattori di cui tiene conto chi si occupa di graphic design, ma non è l’unico.
Un graphic designer, infatti, non “gioca” con colori, lettere ed immagini, non progetta cose che soddisfano il suo gusto personale, non crea SOLO per il piacere di farlo. Il designer è un progettista. Possiamo infatti definire come design ogni scelta che qualcuno fa per risolvere dei problemi. Questo significa che dobbiamo indicare come graphic designer chi usa le sue competenze e strumenti visivi per risolvere problemi, di altre persone oppure di aziende.
Un buon graphic designer non crea un logo in un determinato modo perché gli piace così, lo crea in quel determinato modo perché è quello che secondo lui risolve meglio i problemi del cliente.
Non inserisce un elemento decorativo in un poster perché “ci sta bene”, lo inserisce se vuole trasmettere un determinato messaggio o significato.
Non sceglie il font che gli piace di più, sceglie quello più funzionale al progetto a cui sta lavorando.
Un metodo per risolvere problemi
Ti faccio un esempio di come il graphic design risolve i problemi. Muoversi nelle stazioni della metropolitana di una grande città, soprattutto dove più linee si incrociano, non è mai semplice. Sono spazi in cui le persone hanno fretta, e non hanno molti punti di riferimento, come invece succede in superficie. Nel 1965 i graphic designer Massimo Vignelli e Bob Noorda si sono occupati di costruire un’identità visiva della metropolitana di Milano e hanno cercato, con il loro progetto, di rendere molto più facile spostarsi nella rete metropolitana. Il risultato è un capolavoro del graphic design di tutti i tempi: merito di una segnaletica e a un’iconografia ben studiate. La coppia si è concentrata sulla costruzione di un sistema che risolvesse un problema e fosse allo stesso tempo esteticamente gradevole.
Il fatto che, ancora oggi a decenni di distanza, il progetto per la metropolitana di Milano ci sembri bello è in parte l’effetto dell’attenzione che Vignelli e Noorda hanno messo nel renderlo funzionale. Quello che funziona bene ci sembra bello. Ma è vero anche il contrario: la coppia di designer ha creato qualcosa di bello, e quindi sembra che funzioni meglio.
Si chiama effetto estetica-usabilità: in pratica è la tendenza delle persone a percepire come più facile da usare quello che è più gradevole da vedere. Sì, hai capito bene: in pratica quando gli utenti hanno una risposta emotiva positiva al design visivo, sono più tolleranti nei confronti di piccoli problemi di usabilità. Conosciamo questo fenomeno dal 1995, e se vuoi saperne qualcosa di più puoi leggere questo report che ne parla nel dettaglio e riporta i risultati di test più recenti.
Insomma, per riassumere: un buon graphic designer è prima di tutto un progettista, è un professionista che identifica un problema e cerca di risolverlo, è colui che trova un modo per far comunicare un determinato messaggio nel modo migliore possibile.
Questo è il graphic design.
Come imparare la grafica?
Adesso che hai più informazioni su cos’è il graphic design di certo hai anche capito che, per farne una professione, servono davvero tante competenze e tante conoscenze. Insomma, c’è molto da imparare. Già, ma come?
La risposta non è per niente scontata. Proprio perché il graphic design mette insieme tanti aspetti diversi: alcuni più teorici, come la progettazione, il problem solving, la teoria della comunicazione visiva, o, quando si lavora per aziende, il marketing. Altri di natura molto più concreta, come la conoscenza delle basi della grafica (come funzionano i colori, le proporzioni, come si impagina un testo …) e quella delle tecniche di disegno, su carta o digitale.
Grafigata nasce proprio perché è più difficile di quello che pensi trovare una buona formazione nel campo del graphic design. Ad esempio i percorsi universitari, o in generale post-diploma, danno moltissimo spazio alla teoria, ma spesso non abbastanza al metodo necessario per mettere in pratica, un giorno e un progetto dopo l’altro, queste conoscenze.
Al contrario i tanti corsi online, che si sono moltiplicati in maniera esponenziale da quando ho cominciato a pubblicare i primi articoli su questo blog, sono quasi sempre incompleti. Spesso sono molto brevi, o superficiali. Servono per imparare a svolgere delle operazioni specifiche, o per utilizzare alcune funzioni dei principali software. Ma non ti danno mai la necessaria visione d’insieme, e non ti aiutano a costruire quel bagaglio di cultura dell’immagine di cui non puoi fare a meno.
Impara il graphic design con Grafigata
Grafigata, te l’ho anticipato, è ormai diventata una vera piattaforma, dentro cui trovi un sacco di strumenti per imparare il graphic design. Te ne elenco qualcuno.
A partire dai nostri articoli, come La guida di Grafigata su come imparare la grafica. Questa può essere la giusta risorsa per orientarti: ti spiega da dove partire, cosa studiare, cosa bisogna sapere, ecc. Il resto puoi trovarlo nella sezione che abbiamo riservato proprio al graphic design.
Poi ci sono tutti i video che trovi sul canale YouTube, e che, già da soli, equivalgono a un corso, che però non ti costa nulla, se non il tempo impiegato a guardare i video.
Tutte queste risorse ti servono da stimolo, aggiornamento, o per informazioni puntuali. Se invece vuoi davvero fare un percorso professionale, che ti dia i giusti strumenti per affrontare il mercato, allora ti consiglio di rivolgerti ai nostri corsi.
Grafigata, infatti, non è per niente “solo un blog”: è anche una piattaforma di insegnamento. All’interno della Grafigata Academy trovi i migliori video-corsi online di grafica in Italia.
Quello che probabilmente stai cercando è un corso come ABC Graphic Design, un corso che ti permetterà proprio di imparare ad usare “colori, lettere ed immagini” attraverso più di 10 ore di video-lezioni, esercizi pratici e revisioni dei lavori degli altri studenti.
Vuoi capire meglio di cosa si tratta e ascoltare cosa ne pensa chi ha già seguito ABC Graphic Design?
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Alla prossima,
Lorenzo.