Come affrontare un tirocinio universitario

Lorenzo MigliettaLorenzo Miglietta
Tirocinio universitario

Sei uno studente universitario? Sei un giovane aspirante lavoratore nel “settore della creatività”? Allora con molta probabilità dovrai affrontare prima o poi un tirocinio universitario. O un qualche tipo di apprendistato lavorativo.

Vuoi sapere alcuni trucchi e consigli su come affrontare al meglio il tuo tirocinio? Vuoi sapere come rendere realmente proficua questa esperienza e non trasformarla in una perdita di tempo?

Allora sei pronto a leggere questa breve (mica tanto eheh) guida su come iniziare la tua carriera lavorativa partendo da un tirocinio, universitario o meno, soprattutto senza perdere tempo!

Prima di iniziare a raccontarti la mia storia e la mia esperenzia e a spiegarti come rendere il tuo tirocinio un’esperienza utile ti dico: smettila di sperare di essere assunto al termite dell’esperienza di stage.

Voglio essere subito chiaro e diretto con te: l’assunzione al termine del tirocinio non deve assolutamente essere il tuo obbiettivo. Il tuo obbiettivo da tirocinante deve essere il migliorare la tua formazione. Migliorare te stesso senza mai arrenderti alle difficoltà.

Ma seguimi in questo articolo per capire bene che cosa intendo. Ti va di sentire prima di tutto qual è stata la mia esperienza?

La mia storia

Rispondo subito ad una possibile critica che potresti sicuramente (e giustamente) muovermi, se fosse vera: “stai parlando senza avere alcuna esperienza di cosa sia un tirocinio universitario!“.

Io ho concluso da poco un tirocinio universitario. L’ho finito da poche settimane.

Ho fatto delle scelte utili e proficue che potranno sicuramente venirti utili e di cui ti parlerò in questo articolo ma ho anche commesso degli errori e forse ho imparato ancora di più da questi invece che dai momenti in cui tutto è andato liscio.

Sono sicuro che, una volta letto questo articolo, tu saprai fare anche meglio!

Il mio tirocinio è stato svolto presso un’agenzia di grafica pubblicitaria genovese. Avevo già avuto esperienze (da freelancer) nel lavoro di graphic designer ma non avevo, ovviamente, mai avuto accesso al mondo del lavoro tramite agenzia.

Avevo le idee chiarissime su quelle che dovevano essere le tematiche che avrei dovuto approfondire.

Non tanto l’utilizzo dei software (che ho principalmente imparato da solo) o l’approccio mentale al progetto (che ho invece imparato in università) ma, ad esempio, il modo di relazionarsi con i clienti importanti (ho effettuato lavori grafici per Costa Crociere e Coop), le dinamiche nel gestire i progetti in gruppo, gli aspetti tecnici del lavoro pubblicitario, ecc, ecc.

È quindi importante sapere bene che cosa si vuole e quali sono i propri obbiettivi e agire poi di conseguenza. Solo in questo modo, quello che stai per leggere, avrà un senso.

Chiarisci i tuoi obbiettivi e capirai che il tirocinio, in realtà, non è una perdita di tempo.

Il tirocinio NON è una perdita di tempo

002 - tirocinio non è spreco tempo

Ebbene si. Sono convinto di andare contro quella che è, attualmente, l’opinione più diffusa sul concetto di tirocinio: che sia inutile. Io, invece, sono convinto del contrario.

Ma, Lorenzo, cosa stai dicendo? Il tirocinio è solo uno sfruttamento di noi poveri studenti! Non serve a nulla!

Dai, ti sfido! :-)

Leggi tutto questo articolo e poi fammi sapere se sono riuscito a farti cambiare idea (anche solo in parte) riguardo l’importanza del tirocinio!

Certo, lo ammetto, in Italia viene spesso utilizzato questo metodo per far lavorare aggratis gli studenti quasi sfruttandone le competenze e l’inesperienza. Su questo siamo tutti d’accordo.

Ma perché arrendersi a questa situazione? Perché non provare, in modo attivo, a cambiarla? Con un diverso approccio al tirocinio? Un approccio che sia utile sia all’azienda che al tirocinante?

In questo articolo voglio trasmetterti quelle che sono state le mie esperienze e le cose che ho imparato, anche tramite i miei errori, per vivere il tirocinio come un’esperienza realmente formativa. Insomma, per non passare il tirocinio a “fare le fotocopie”!

Come affrontare il tirocinio universitario

Ho deciso di ordinare per punti la roba più importante che devi fare, secondo me, per affrontare un tirocinio in modo proficuo. Ho quindi elencato 5 fasi da compiere, più o meno in ordine. Ecco i 5 punti per affrontare uno stage universitario.

1. Scegli il posto migliore per il tuo tirocinio

Qualche riga più su ti ho parlato di quella che è stata la mia esperienza. Ti ho raccontato di come ho intrapreso il tirocinio presso un’agenzia di grafica pubblicitaria. Ecco. Io quel posto me lo sono scelto, selezionando su internet, mandando mail e contattando un sacco di agenzie.

Se vuoi che il tuo tirocinio sia un successo devi scegliere attentamente il posto in cui andrai a farlo.

Vuoi fare grafica? Cerca la migliore agenzia o il miglior graphic designer della tua zona o della tua regione (o anche oltre, non si sa mai!) e proponiti. Scrivi mail in cui ti presenti e ti dimostri motivato.

Probabilmente ti verrà chiesto di spedire in allegato qualche tuo lavoro, tu fallo! A mio parere, se un’agenzia non chiede nessuna conferma riguardo al tuo portfolio, non è un’agenzia professionale e dovresti pensare ad escluderla dai tuoi obbiettivi.

Soprattutto in questa fase iniziale non ti devi accontentare della prima scelta. Devi essere un selezionatore severo! D’altronde questa scelta potrà condizionare fortemente la qualità della tua istruzione, no?

È proprio in questa fase che io ho commesso un piccolo errore. Mi sono accontentato della prima scelta, che si è dimostrata una buona scelta, ok, ma sicuramente inferiore ad altre che avrei potuto fare.

Ma se ti trovi a tirocinio già iniziato in un posto non adeguato alle tue aspettative, tranquillo! Ci sono ancora 4 punti per far si che il tuo stage funzioni!

2. Prendi l’iniziativa

Prendi l’iniziativa. Proponiti. Hai già visto come questa cosa sia importante già nella fase di scelta dell’azienda o dello studio di destinazione. Ecco, prendere l’iniziativa è ancora più importante durante lo svolgimento del tirocinio.

Se non prendi l’iniziativa non avrai mai l’occasione di dire la tua opinione e fare bella figura. Se non prendi l’iniziativa non avrai mai l’occasione di dire la tua opinione e commettere un errore. E sono entrambe cose molto importanti.

Spesso noi evitiamo di metterci in gioco per paura del giudizio degli altri, questo porta ad ammazzare la nostra creatività. Se non esprimi le tue idee come fai ad essere creativo? Infatti il “giocare”, inteso come sperimentare, ma anche come “mettersi in gioco”, può essere uno dei modi migliori per migliorare il proprio processo creativo.

Inoltre, se durante il tirocinio tu non prendi l’iniziativa, chi lavora con te penserà che non hai nulla da esprimere e finirà, in modo conscio o inconscio, per affidarti lavori minori che non miglioreranno in alcun modo le tue skills.

3. Pensa a te stesso

Già. Il tirocinio deve essere un’esperienza formativa. Deve servite a te. Deve migliorarti! Cerca di acquisire quante più informazioni possibile, di assimilare qualunque cosa ti possa essere utile.

Fai domande. Se non capisci qualcosa chiedi spiegazioni. Se ti spingi troppo oltre con le domande saranno le stesse persone con cui ti relazionerai a fartelo notare, l’importante è essere sempre educati e ben disposti.

Pensa a te stesso. Chiedi che ti vengano affidati lavori in cui te puoi esprimere te stesso e dare il meglio, oppure, ancora meglio, lavori che non sai fare. Sarà un’ottima palestra per imparare cose nuove ed acquisire nuove competenze.

Se invece ti verranno affidati compiti che esulano da quello che dovresti fare all’interno di un tirocinio universitario, ti puoi sempre rifiutare di farlo. L’università tutela i suoi studenti e se un’azienda che offre un tirocinio sfrutta gli studenti è bene farlo notare a chi di dovere.

I classici “fare le fotocopie” e “andare a prendere il caffè” non sono poi così tanto delle rarità nel mondo dell’apprendistato. Se fai un tirocinio in ambito universitario devi imparare a pensare a te stesso e a dire di no a mansioni che non rientrano nel contratto. Ma, cavolo, anche se non hai la tutela universitaria!

4. Relazionati con gli altri

Un modo per bilanciare i possibili no che dirai è quello di farsi amici i tuoi colleghi o i tuoi capi. Creando un ambiente sereno e tranquillo, rifiutare compiti scomodi potrà essere più semplice e non portare ad alcune conseguenze.

Il lavoro di gruppo è importante e il tirocinio universitario è un’ottima palestra per imparare ad interagire in un team. Forse può servirti anche sapere che cosa ho imparato in questi anni dal lavorare in gruppo.

Relazionandosi nel modo giusto con gli altri otterrai, prima di tutto, di poter lavorare in un ambiente sereno, e inoltre di avere una preziosa e proficua relazione professionale che potrà sicuramente portare ad ottenere consigli e informazioni utili per ampliare le tue conoscenze.

Io, dopo più di due settimane dalla conclusione del mio tirocinio, ricevo ancora ogni qualche giorno delle mail da un mio ex-collega che mi manda alcune risorse utili da poter usare per il mio blog :-)

5. Non dimenticare l’aspetto burocratico

Tirocinio universitario

Eh si, siamo pur sempre in Italia e bisogna sempre stare attenti al mostro burocratico che assume le sue forme peggiori e complicate proprio nell’ambito universitario.

Io stesso per iniziare il tirocinio ho dovuto firmare e far firmare da azienda e segreteria tre moduli e altri tre (ovviamente diversi) a conclusione dello stesso.

Per una volta, però, mi sento di difendere il macchinone burocratico che, nell’ambito universitario, serve principalmente a tutelare gli studenti da possibili sfruttamenti.

Quindi, informati per bene e ricordati i moduli!

Conclusioni

In conclusione, se segui questi piccoli consigli sono convinto che un’esperienza di tirocinio possa trasformarsi in un’utilissima ed efficace esperienza formativa.

Io purtroppo ho dovuto imparare sul campo queste “regole” commettendo molti errori ma non vedo perché tu non possa imparare dai miei errori e far si che il tuo tirocinio non sia come tutti gli altri ma sia utile a te stesso. Ricorda: pensa a te stesso, alla tua istruzione e al tuo futuro!

Se questo articolo ti è piaciuto sono sicuro che apprezzerai i tanti articoli che pubblicherò nei prossimi mesi qui su Grafigata, il blog di grafica e design! Che ne dici, quindi, di iscriverti alla Newsletter? Zero spam e zero pubblicità, solo contenuti e risorse utili!

Fammi sapere qual è stata la tua esperienza, o quali sono le tue opinioni in merito, qui sotto, nel box dei commenti! Rispondo sempre a tutti!

Alla prossima, Lorenzo.


Immagini autoprodotte o tratte da Google immagini.

Commenti:

Ci sono 4 commenti in “Come affrontare un tirocinio universitario”

  • Io ho svolto un tirocino in azienda negli ultimi mesi del 2005, prima ancora di conseguire la laurea di primo livello. In seguito, mi sono iscritto al corso di laurea specialistica (conseguita nel tardo 2008). Ho constatato con grande amarezza che il tirocinio non mi ha dato una marcia in più nel mondo del lavoro, al contrario è stato una perdita di tempo. Per trovare il mio primo lavoro, ho impiegato addirittura 7 mesi. I miei compagni di studio che non hanno svolto il tirocinio in azienda si sono laureati prima di me, inoltre hanno trovato lavoro in meno di due mesi. Per questo motivo, ritengo che, anziché partecipare a un tirocinio in azienda, sia preferibile laurearsi il più presto possibile.

  • Buonasera, commento qui sotto perché mi è sembrato l’articolo più inerente alla mia domanda. Tra poco dovrò scegliere l’università a cui iscrivermi (nel campo della grafica s’intende), vorrei alcuni consigli su quali università/accademie prendere in considerazione da chi appunto frequenta già o ha già conseguito la laurea, grazie in anticipo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*