Fin dai primi articoli che ho scritto, nel 2014, dentro Grafigata c’è sempre stato spazio per contenuti che raccontano e analizzano le tendenze nel mondo della grafica.
Il motivo dietro questa scelta però te lo voglio spiegare, perché è meno scontato di quello che sembra. Infatti ripeto spesso che molti dei principi base su cui si fonda il graphic design non sono mai cambiati. Non solo negli ultimi decenni, ma persino negli ultimi secoli.
Semplicemente, si sono adattati ai nuovi mezzi.
Allora perché dare così tanto spazio a tendenze “passeggere”?
I motivi sono più di uno:
Poi perché adesso, visti tutti insieme, sono diventati una specie di archivio: letti tutti insieme ci restituiscono una visione più ampia, un racconto che si è andato a costruire pezzo per pezzo, anno per anno.
Il primo articolo di Grafigata dedicato alle tendenze del graphic design risale proprio a 10 anni fa: era il 2014 e nel mondo della grafica avevano cominciato a diffondersi le infografiche. Si tratta di uno strumento di comunicazione e informazione che, allora, era una novità. Non era così scontato infatti mettere a contatto due ambiti come la grafica, associato alla creatività, e l’analisi e rappresentazione di dati, fatti, sequenze logiche.
Oggi possiamo dire che le infografiche come si facevano nel 2014 forse non sono più così diffuse. Nel frattempo però questo strumento si è evoluto e raffinato fino a diventare un mestiere a sé: la data visualization è una delle specializzazioni più interessanti e complesse, e ha acquisito negli anni una quantità enorme di applicazioni. Come l’uso delle animazioni: ne abbiamo parlato qui.
Qualcosa di molto simile è successo anche nell’evoluzione delle interfacce: oggi il “dark mode” è uno standard di quasi tutti i device e le applicazioni, ma non era così fino a pochissimo tempo fa. Ne abbiamo parlato infatti in un articolo di fine 2019 anticipando le tendenze per l’anno successivo.
Una conferma del fatto che alcune tendenze nascono proprio per soddisfare esigenze molto concrete, come quella di utilizzare device con schermi retro-illuminati anche quando c’è poca luce.
È così attuale, come argomento, che ci abbiamo fatto un intero tutorial per un progetto da realizzare in Figma.
Sarà che il minimalismo aveva dominato per moltissimo tempo, ma c’è una tendenza che negli ultimi anni abbiamo visto nascere, crescere, evolversi. E che, al momento, non sembra conoscere cedimenti.
È quella che ha portato dall’iper-semplificazione, che ha accompagnato l’esplosione della comunicazione attraverso strumenti digitali, ad un ritorno del massimalismo.
Un percorso che è cominciato dai richiami retrò al brutalismo e all’estetica vaporwave che abbiamo segnalato nel 2019, è passato per l’influenza dello stile cyberpunk di cui parlavamo nel 2020, fino ad arrivare negli ultimi 2 anni al vero e proprio trionfo del massimalismo e persino dell’anti-design.
Una tendenza così affermata che sembra essere arrivata al suo punto più alto? Ci aspetta forse dietro l’angolo un nuovo minimalismo? …
Detto ciò un’altra tendenza che è cresciuta con continuità e coerenza in parte è una conseguenza della prima. Negli anni infatti abbiamo visto tornare il gusto per una tipografia ricca, di grande impatto, usata per creare effetti decorativi.
Ti ricordi quando i font serif sembravano essere spariti per sempre? Noi sì!
Ecco, dallo stra-dominio del sans-serif siamo arrivati, nel 2024, alla tipografia d’avanguardia. Passando attraverso il ritorno del serif e la tipografia illustrativa.
Com’è cambiata la grafica in dieci anni? Beh, un po’ lo abbiamo già visto ripercorrendo le tendenze di cui abbiamo parlato nella storia di Grafigata.
Però possiamo renderci conto di quanto sia veloce l’evoluzione del graphic design mettendo a confronto diretto gli estremi: il 2014 con il 2024.
Nel 2014 stava nascendo il flat design, mentre tramontava lo scheumorfismo. Oggi quando pensi al flat design sembra qualcosa di un milione di anni fa, vero?
Ecco, nel 2024 invece abbiamo visto la crescita velocissima e la diffusione capillare degli strumenti di IA generativa, che si portano dietro un’estetica molto riconoscibile, fatta soprattutto di atmosfere surreali e combinazione di elementi che già esistono.
E poi abbiamo assistito al ritorno della figura della mascotte come strumento di comunicazione per i grandi e persino grandissimi brand. Questa forse è la novità più bizzarra e inaspettata dell’ultimo anno …
Durerà? Lo vedremo nel 2024 ;)
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