Animazione digitale: a cosa serve e vantaggi rispetto la tradizionale

Chiara ZoiaChiara Zoia
Animazione digitale

Facci caso: intorno a te c’è molta più animazione, soprattutto animazione digitale, di quello che pensi.

Se fai graphic design, e se lo fai da un po’, può darsi che consideri i prodotti realizzati con tecniche di animazione come qualcosa di molto lontano dalla tua quotidianità. Roba complicata per gente sommersa da fogli, penne, tavolette grafiche, che lavora nelle case di produzione o negli studi davvero molto grandi.

In parte hai ragione, ma questo equivoco nasce soprattutto se, quando dico “animazione”, pensi a quella “tradizionale”. Oggi invece sono davvero moltissimi gli ambiti in cui si utilizza l’animazione digitale, o motion graphic. E spesso i progetti a cui si applica sono più vicini al graphic design che alla produzione video; intorno a te, dentro lo schermo dello smartphone ma anche per strada, c’è molta grafica che si muove. Molta di più rispetto anche solo a pochi anni fa.

Pensiamo allora ti sia d’aiuto darti un po’ di informazioni sulle basi: cos’è l’animazione digitale, cosa la distingue da quella tradizionale, e perché è uno strumento utile per chi fa graphic design.

animazione digitale Illo per Chrome
Credits Illo Studio

Cos’è l’animazione tradizionale

Facciamo qualche passo indietro per dire subito che il concetto di “animazione”, ossia il tentativo di creare immagini che danno l’illusione del movimento, è molto, ma molto più antico del digitale.

L’animazione grafica infatti ha una storia lunga e nobile, che comincia con le lanterne magiche e il Teatro ottico di Reynaud alla fine dell’Ottocento. Ma come, in pratica, questi marchingegni riuscivano a far muovere dei disegni? Ecco svelato il trucco dell’animazione: se davanti ai nostri occhi scorrono immagini, molto simili tra di loro salvo qualche dettaglio, a una certa velocità, non saremo più in grado di distinguere lo stacco tra l’una e l’altra. Al loro posto vedremo invece una sola figura che si muove.

Hai presente i flip book? Sono dei piccoli libretti, o notes, con molte pagine. Su ognuna di queste pagine c’è un disegno, che ha qualche differenza dal precedente e dal successivo. Quando le pagine vengono fatte scorrere in velocità tutti quei disegni singoli prendono senso e diventano un’unica scena animata.

Hai capito, vero, di cosa sto parlando? Se ti serve una conferma puoi guardare questi esempi giapponesi: eh sì, lo so, ti lasciano senza fiato.

I limiti dell’animazione tradizionale

Come puoi immaginare a questo punto l’animazione tradizionale ha un grosso limite: richiede moltissimo lavoro. Bisogna infatti creare le singole immagini (personaggi, o grafiche, o persino scritte), che si chiamano frame. Per costruire un’animazione tradizionale se ne impiegavano almeno 12 o 15 al secondo, ma perché l’effetto sia davvero fluido si può arrivare fino a 30. Certo oggi con gli strumenti digitali è più semplice creare molte copie di un’illustrazione e poi modificarle solo in parte. Ma rimane un processo lungo e costoso.

animazione tradizionale Nerdo per ActionAid
Credits Nerdo Studio

Che di sicuro ha senso per prodotti centrati proprio sul valore dell’animazione, ma per altri progetti può essere un ostacolo. In queste situazioni, l’abbiamo visto, il motion graphic è un’ottima alternativa

Cos’è l’animazione digitale

L’animazione digitale, o motion design, ha in comune con l’animazione tradizionale il risultato, quindi l’effetto di un’immagine che si muove, ma non il modo di ottenerlo.

Sfrutta infatti la caratteristica di base di ogni tecnologia digitale: la capacità di calcolo. In pratica a diversi elementi di un’immagine digitale corrispondono valori e parametri. Ci sono software con funzioni progettate proprio per intervenire attraverso interpolazioni e creare il movimento attraverso l’interpolazione di questi valori e parametri.

Credits Illo Studio

In questo modo il processo di animazione si semplifica molto; rispetto all’animazione tradizionale si abbattono i costi ma soprattutto i tempi.

Gli strumenti di lavoro in questo campo sono ovviamente dei software, in particolare quelli che hanno funzioni specifiche per l’animazione. Non sono molti quelli che hanno tutte le caratteristiche necessarie e che sono considerati standard nel settore. Di sicuro il più noto è Adobe After Effects; anche Cinema 4D può essere un buono strumento per questi progetti.

Si tratta di strumenti potenti e versatili che danno la possibilità di giocare con stili e registri espressivi. È vero che di solito il motion design infatti viene associato a illustrazioni vettoriali, geometriche e con pochi colori. In realtà le stesse tecniche di animazione si possono applicare anche a stili completamente differenti.

animazione digitale illustrazione
Credits Rocketpanda Studio

Cosa c’entra l’animazione digitale con il graphic design e in quali ambiti si applica

L’animazione in generale, e quindi anche quella digitale, piace così tanto perché aggiunge efficacia alla comunicazione.

Non so se ci hai mai pensato in questi termini: il movimento ci dà un sacco di informazioni su un oggetto. Ti faccio un paio di esempi: se vedi una pallina che rimbalza, dalla velocità del rimbalzo, da quanto è ampio e dalla deformazione della pallina intuisci ad esempio quanto pesa e di che materiale è fatta. Oppure, se vedi due magneti che si avvicinano ne deduci che hanno la stessa polarità, oppure che ce l’hanno opposta se si attraggono.

In pratica: il movimento aggiunge informazioni, in poco tempo e in maniera naturale per chi guarda. Non serve ragionamento.

animazione digitale giro d'Italia
Credits Nerdo Studio

Come si applica

Per questo da tempo il motion design ha cominciato a prendere piede in quegli ambiti che da sempre sono il terreno privilegiato del graphic design nella sua accezione più classica e nobile. Infatti in contesti molto competitivi e in una realtà sempre più veloce e fluida i designer sono alla ricerca di strumenti che possono dare una marcia in più ai loro progetti.

Comincio a farti qualche esempio. Un ambito in cui il motion design può fare la differenza è la brand identity: ormai infatti al di fuori dei classici aspetti legati al brand come il logo, la palette colore e la tipografia è importante infatti anche definire l’identità attraverso gli strumenti dell’animazione. Questo è vero soprattutto per aziende che lavorano molto con supporti digitali. Hai presente Pentagram? Ecco, un’intera sezione del loro portfolio è dedicata alla motion graphic: per il cinema, certo, ma anche per i brand.

Sono esempi eccellenti per capire come l’animazione può caratterizzare un brand in molti modi, enfatizzando i tratti distintivi di un’identità visiva. 

In più il motion design è sempre più diffuso e utilizzato in ambiti differenti: ad esempio è perfetto per realizzare explainer video che raccontano il funzionamento di un prodotto o di un servizio.

Oppure può essere utilizzato nell’ambito della data visualization per raccontare dati e informazioni in modo chiaro e dinamico.

Ma anche per rendere più coinvolgenti i contenuti social come post e reel, oppure per creare delle esperienze interattive all’interno di app e siti web.

animazione digitale brand
Credits Buff

Conclusioni

Insomma, l’animazione digitale può davvero essere una skill che completa e valorizza il tuo percorso nel graphic design.

Però, come sempre, è importante acquisire un buon metodo, e conoscere qualche trucco del mestiere. Per questo noi di Grafigata! abbiamo creato un percorso di studi dedicato che si chiama Motion Design Academy, avrai come docenti lo spettacolare duo di Malta14.

E tu? hai mai provato a dare movimento ai tuoi progetti? Pensi che usare After Effects sia difficile? Insomma, facci sapere qual è il tuo rapporto con le tecniche di animazione: ti aspettiamo nei commenti. Intanto io ti saluto

Alla prossima!

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