5 errori da evitare coi clienti se sei designer

Emanuele AbrateEmanuele Abrate
5errori_Tavola disegno 1

Il cliente continua a chiederti nuove proposte e nuove modifiche per il progetto di logo che stai sviluppando?

Che dire, hai sicuramente beccato un cliente rompiscatole, non ci puoi fare nulla!

O forse sei tu che stai sbagliando qualcosa?

Beh, in questo articolo ti voglio parlare di 5 errori coi clienti da evitare se non vuoi entrare in quel tunnel senza fine dove il cliente si sentirà in dovere di chiederti sempre nuove proposte e nuove modifiche per un progetto.

Tranquillo sono errori molto frequenti che anche io ho commesso agli inizi della mia carriera, ma dagli sbagli per fortuna si impara ed evitare questi errori mi ha permesso di fare un salto di qualità come designer e come freelance.

Di questo articolo esiste anche la versione video, sul canale di YouTube di Emanuele:

Errore1: Trascurare la fase di briefing

Il primo errore coi clienti da evitare è sicuramente trascurare la fase iniziale di briefing con il cliente.

Il brief è lo strumento che ci permette di definire al meglio un progetto, capire quali sono le necessità e gli obiettivi del cliente, qual è il settore nel quale opera, qual è il suo pubblico, quali applicazioni avrà il logo…insomma tutte quelle informazioni che ci permettono di progettare un segno grafico che identifichi veramente il business del cliente, quindi è importante che venga fatto bene e nel modo più dettagliato possibile.

Anche perché più dettagli riusciamo ad ottenere nella fase iniziale, più sarà facile incanalare le nostre idee verso la direzione giusta. ?

Io stesso quando avevo appena iniziato a lavorare come freelance, mi limitavo a chiedere giusto qualche piccola informazione di base e poi puntualmente, quando presentavo la mia proposta, capivo che ero andato fuori strada e quindi dovevo rifare il lavoro da capo.

Il brief possiamo definirlo appunto un po’ come una strada, una strada che viene costruita nella fase iniziale del progetto e che poi possiamo percorrere, esplorare a fondo con le nostre idee per poi arrivare all’obiettivo finale.

Provate a pensare però se di questa strada abbiamo solo qualche piccolo pezzo sparso qua e là. A quel punto sarà molto probabile perdersi e veramente difficile arrivare all’obiettivo.

Questa strada siamo noi a doverla costruire e definire assieme al cliente prima di cominciare il progetto, questo per evitare di andare poi per tentativi con decine e decine di proposte e di revisioni.

Errore 2: Far prendere decisioni di design al cliente

Questo purtroppo è un errore piuttosto frequente, molti designer commettono il madornale errore di far prendere al cliente tutte quelle decisioni che in realtà spetterebbero a loro: come la scelta dei colori, la scelta del font, o la scelta della tipologia di logo.

E questa è la ricetta per il baratro, perché in questo modo il cliente si trasforma nel tuo direttore creativo, e si sentirà autorizzato a chiederti decine e decine di modifiche ogni volta (modifiche che per altro, si basano solo sul suo gusto estetico).

E a quel punto, beh, non ti puoi lamentare, perché sei stato tu a lasciarglielo fare!

Una delle frasi più assurde che sento dire spesso è:

Eh ma il cliente mi paga, quindi faccio quello che mi dice lui!

Il problema è che tutte queste persone non hanno ancora capito veramente quale dovrebbe essere la figura professionale del designer, che non è un esecutore ma un progettista: una figura che deve proporre delle soluzioni e saperle motivare.

È vero, il cliente paga e a lui spetta l’ultima parola, ma il cliente paga principalmente per avere un professionista che lo sappia guidare nelle scelte di design e che sappia svolgere un lavoro che lui non è in grado di fare, perché il cliente, il più delle volte ignora il design.

Una buona parte del nostro lavoro consiste nell’educare il cliente e convincerlo che la nostra proposta è la scelta migliore per lui.

Come mi piace dire spesso:

Un buon designer non da al cliente ciò che vuole, ma ciò di cui ha bisogno.

Errore 3: Presentare delle idee che non ti convincono al 100%

Lo so, sembra una cosa banale ma succede molto spesso che un designer finisca per proporre qualcosa di cui non è pienamente convinto:

magari perché ha passato una fase di blocco creativo oppure ha promesso al cliente un certo numero di proposte (e allora ha preso le prime buone idee, le ha sviluppate un po’ e le ha presentate in fretta e furia), oppure ha commesso l’errore precedente: lasciare che il cliente decidesse sulle questioni di design.

Ecco, se presenti al cliente un progetto che non ti convince, perderai in qualsiasi caso: così facendo, non riuscirai a motivare bene le tue scelte e di conseguenza non riuscirai a vendere bene la tua idea (se non sei convinto tu, figuriamoci convincere il cliente!).

Quindi il rischio è quello di vedere il tuo lavoro non approvato oppure di entrare in quel tunnel fatto di modifiche e revisioni infinite.

Ma anche nel caso in cui il cliente approvi la tua proposta, tu non sarai comunque soddisfatto: perché saprai che non hai dato il massimo (e non sarai neanche invogliato a mettere il progetto nel tuo portfolio lavori).

Quindi, presenta solo quello di cui sei convinto al 100%.

Errore 4: Presentare troppe idee (e tutte insieme)

Qui so già che forse non sarai d’accordo con me, ma ho la mia teoria su questa cosa: presentare troppe proposte insieme genera solo confusione nella testa del cliente.

Questo perché così facendo, non lo stai guidando verso la scelta giusta ma lo stai mettendo nella condizione di scegliere fra tante opzioni.

In questo modo il cliente non potrà concentrarsi bene su ogni singolo aspetto di ogni proposta, ma farà un’analisi sommaria dettata principalmente dal suo gusto estetico, e tu non riuscirai a presentare bene ogni singola proposta. 

Quindi molto probabilmente ti farà fare un sacco di modifiche su una proposta o (scenario ancora peggiore) ti chiederà di provare fare un mix delle varie proposte (e ti assicuro che da questa cosa non ne uscirai vivo)!

Del tipo:

“Guarda che ne dici di provare il simbolo della prima proposta, con il font della quarta e i colori della terza?”

Direi che è decisamente uno scenario terribile! ?

Inoltre, sicuramente non tutte le proposte saranno allo stesso livello, magari quella che tu ritieni migliore è solo una, mentre le altre sono un po’ buttate lì per fare numero. E il rischio è che il cliente possa scegliere proprio una di quelle (succede nel 99,9% dei casi).

Quindi se vuoi evitare tutte queste cose qua, fai prima tu selezione per lui.

Io ad esempio faccio così:

Tra tutte le idee che ho esplorato, scelgo solo quella che ritengo migliore e più adatta al progetto, la sviluppo, costruisco una bella presentazione e presento solo quella. 

Esatto, presento una sola proposta alla volta.

In questo modo io riesco a concentrarmi meglio su come presentarla e il cliente riesce a concentrarsi meglio su quella proposta e a coglierne tutte le potenzialità.

Se la proposta piace, molto bene: io ho già chiuso il progetto! Certo, ci sarà magari qualche piccola rifinitura ma il progetto è già fatto e finito.

Se la proposta non piace, beh, se ne parla e si discute: si cerca di capire cosa non funziona, cosa funziona e si elabora una nuova proposta sulla base dei feedback ricevuti, ma per lo meno il cliente non è distratto da altre proposte.

Magari tra le bozze ho altre 5 idee valide e sulla base di quei feedback posso scegliere la più adatta e modificarla, ma non sfodero mai tutte le mie carte senza aver avuto un primo riscontro dal cliente.

Questo, credimi, ti eviterà tutto quel ping pong di modifiche e revisioni che è frustrante, fa perdere tempo e soprattutto non porta mai a buoni risultati.

Errore 5: Non curare la presentazione

Mi ricordo ancora quando nel presentare i miei primi progetti ai clienti mandavo una mail e allegavo solamente dei jpeg del logo a bassa risoluzione (e poi mi stupivo se mi chiedevano modifiche o se non approvavano la proposta). ?

Questo perché nella mia testa io avevo bene in mente come poteva funzionare il logo, ma il problema è che da una semplice immagine digitale non può trasparire tutto questo e il cliente non poteva capire come potesse effettivamente funzionare: tutto questo rimaneva solo nella mia testa.

C’è una bella differenza tra presentare un progetto così:

e presentarlo invece così!

Spiegato nel dettaglio, con la logica del processo creativo, contestualizzato e arricchito di applicazioni che vedono il logo funzionare all’interno di un ecosistema visivo.

In questo modo il cliente ha un’idea a 360 gradi della sua identità e ne percepisce tutti i punti di forza.

La presentazione è l’arma più potente per vendere le tue idee.

Conclusioni

Queste e tante altre strategie che ho (e abbiamo) sperimentato negli anni, sono state trattate all’interno del nostro corso Logo Hero, il corso sul logo design più completo e approfondito in Italia.

Un corso che non è solo una raccolta di tutorial sul logo design (che potete trovare anche in giro per il web) ma un vero e proprio percorso, un metodo che include sì, tutorial, ma anche teoria, strategie, tecniche avanzate e soprattutto casi studio pratici testati sul campo.

Quindi se sei interessato ad approfondire veramente questo ramo del graphic design, all’interno di questo corso troverai veramente tutto.

Per questo articolo è tutto, spero di averti trasmesso delle informazioni utili per migliorare il tuo workflow e la tua carriera da graphic designer.

Ovviamente sono curioso di sapere cosa ne pensi, quindi che ne dici di lasciare un bel commento qui sotto?

Alla prossima!

Emanuele.

Commenti:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*